ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia

113 150. - Migliaccio di farina dolce Anche qui non posso frenarmi dal declamare contro la poca inclinazione che abbiamo noi Italiani a l l ' i ndu– stria. In alcune provincie d'Italia non si conosce per nulla la farina di castagne e credo che nessuno abbia mai tentato d'introdurne l ' uso; eppure pel popolo e per chi non ha paura della ventosità, è un alimento poco costoso, sano e nutriente. Interrogai in proposito una rivendugliola descrivendole questo migliaccio e le dimandai perchè non tentava di guadagnare qualche soldo con questo commercio. — Che vuole, mi rispose, è roba troppo dolce, non la mangerebbe nessuno. — 0 le cottarone che voi vendete non sono dolci? ep– pure hanno dello smercio, diss'io. Provatevi, almeno, soggiunsi; da principio volgetevi ai ragazzi, datene loro qualche pezzo in regalo per vedere se comincias– sero a gustarlo e poi dietro ad essi è probabile che a poco a poco si accostino i grandi. — Ebbi un bel dire ; fu lo stesso che parlare al muro. Le cottarone, per chi non lo sa, sono mele e pere, per lo più cascaticcie, cotte in forno entro a una pen– tola nella quale si versa un gocciolo d'acqua, copren– dole con un cencio bagnato. Veniamo ora alla semplicissima fattura di questo m i– gliaccio. Prendete grammi 500 di farina di castagne e siccome questa farina si appasta facilmente passatela dal setac– cio pr ima di adoperarla per renderla soffice ; poi met– tetela in un recipiente e conditela con uno scarso pizzico di"sale e due cucchiaiate d'olio. Fatto questo intride– tela con 8 decilitri di acqua diaccia versata a poco per volta onde r i du r la una liquida farinata. Per ultimo gettate nella medesima un pugno di pinoli interi. A l- 8

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