ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia
114 curi aggiungono ai pinoli delle noci a pezzetti ed a l t ri anche dell'uva secca. Ora prendete una teglia ove i l migliaccio venga grosso un dito e mezzo a l l' incirca, mettetela al fuoco copren– done il fondo con un leggiero strato d'olio e, quando questo comincia a grillettare, versate la farinata. Cuo- cetelo in forno o anche in casa fra due fuochi e sfor– matelo caldo. Con questa farinata si possono fare anche delle frittelle. 151. - Migliaccio di farina gialla I. Questo è un piatto de' più ordinari, ma non è disgra– devole a quelli cui la farina di granturco piace, e non produce acidi allo stomaco. I bambini poi salteranno dall'allegrezza se qualche volta la mamma lo darà loro caldo caldo per colazione nell'inverno. La farina gialla è sempre bene che sia macinata piut– tosto grossa. Ponete in un recipiente qualunque quella quantità di farina di cui volete s e r v i r v i, salatela bene ed i n t r i– detela soda con acqua bollente ; quando sarà mescolata in modo che in fondo al vaso non resti farina asciutta unitevi uva secca o zibibbo in giusta dose; l'uva secca nostrale è preferibile, in certi casi, allo zibibbo perchè conserva un acidetto che le dà grazia. Prendete una teglia di rame e mettetela al fuoco con lardo vergine in abbondanza e, quando questo comin– cia a grillettare, versate V impasto, i l quale, essendosi intriso consistente, fa d'uopo distendere e pareggiare col mestolo. Poi spalmatene la superficie con un altro poco di lardo e rifioritelo con ciocchettine di ramerino fresco.
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