ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia
11 stampo del N. 7. Non patiscono conservandoli per giorni ed anche per qualche settimana. Con questa dose ne farete poco meno di 300, e ci vorrà una sfoglia di tre uova. Bologna è un gran castellazzo dove si fanno con– tìnue magnazze, diceva un tale che a quando a quando colà si recava a banchettar cogli amici. Nell'iperbole di questa sentenza c' è un fondo di vero del quale, un filantropo che vagheggiasse di legare il suo nome à un' opera di beneficenza nuova in Italia, potrebbe gio– varsi. Parlo di un Istituto culinario, ossia scuola di cu– cina a cui Bologna si presterebbe più di qualunque altra città pel suo grande consumo, per l'eccellenza dei cibi e pel modo di cucinarli. Nessuno apparentemente vuol dare importanza al mangiare, e la ragione è facile a comprendersi ; ma poi, messa da parte l ' i poc r i s i a, tutti si lagnano di un desinare cattivo o di una indigestione per cibi mal pre– parati. La nutrizione essendo il primo bisogno della vita è cosa ragionevole ¥ occuparsene per sodisfarlo meno peggio che sia possibile. Dico dunque che il mio istituto dovrebbe servire per allevare delle giovani cuoche le quali, naturalmente più economiche degli uomini e di minore dispendio, troverebbero facile impiego e possederebbero un'arte in mano che, portata nelle case borghesi, sarebbe un farmaco alle tante arrabbiature che spesso avvengono nelle famiglie a cagione di un pessimo desinare. Ho lasciato cader questa idea così in embrione ed informe: la raccatti a l t r i, la svolga e ne faccia suo pro qualora creda l'opera meritoria. Io sono d'avviso che una simile istituzione ben diretta, accettante le ordinazioni de'privati e vendendo le pietanze già cuci– nate, si potrebbe impiantare, condurre e far prosperare con un capitale e con una spesa relativamente piccoli.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=