ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia

267 buccia di limone e a l l ' uva passolina grammi 100 di mandorle dolci con alcune amare. Le mandorle dopo averle sbucciate, asciugatele al sole o al fuoco, pesta– tele fine con due cucchiaiate dello zucchero della r i – cetta e mescolatele alla farina prima di gettarle nel composto. Se non usate questa precauzione c' è i l caso di trovar le mandorle tutte ammassate insieme. Que– sto dolce ha bisogno di essere lavorato molto, tanto prima che dopo averci versato i l bu r r o; fatta con at– tenzione, riuscirà una pasta squisita. Sì 3. - Offelle di marmellata La parola offella, in questo significato, è del dialetto romagnolo e, se non isbaglio, anche del lombardo e do– vrebbe derivare dall'antichissima offa, focaccia, schiac– ciata composta di farro, e anche di varie altre cose. Bar V offa al cerbero è una frase che ha i l merito dell' opportunità parlandosi di coloro, e non sono pochi oggigiorno, che danno la caccia alle cariche onde aver modo di r i ceve r la e mangiare sul tesoro pubblico a quattro ganascie. Ma torniamo alle offelle, che sarà meglio : Mele rose, grammi 500. Zucchero in polvere, grammi 125. Candito, grammi 30. Cannella in polvere, due cucchiaini. Tagliate le mele in quattro spicchi, sbucciateli e l e– vate loro la loggia del torsolo. Tagliate questi spicchi a fette più sottili che potete e poneteli al fuoco in una cazzaruola con due bicchieri d'acqua, spezzettandole col mestolo. Queste mele sono di pasta dura e per cuo– cere hanno bisogno d'acqua ; anzi, se bollendo r i ma– nessero troppo asciutte, aggiungetene dell'altra. Aspet– tate che sieno spappolate per gettarvi lo zucchero e

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