ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia

24 29. - Misi e luganighe Le popolazioni del Veneto si può dire non cono– scano altra minestra che i l riso, e però lo cucinano bene e in tante svariate maniere. Una è il riso sul brodo colla salciccia ; ma colà le salciccie le lasciano intere; io preferisco di sminuzzarle nel brodo quando vi si mette a cuocere il riso, il quale non è bene l a– vare, ma soltanto nettare e strofinare in un canovaccio per levargli la polvere. A me piace di unire al riso colle salciccie o rapa o cavolo cappuccio. Sia V una o l'altro vanno prima imbiancati, ossia mezzo lessati; tagliate la rapa a dadi, i l cavolo a fettuccine e metteteli a soffriggere nel burro. Poco avanti di levare i l liso dal fuoco aggiungete un buon pizzico di parmigiano per legarlo meglio e dargli più grato sapore. 30. - liiso alla cacciatora Un negoziante di cavalli ed io, giovanotto allora, ci avviammo al lungo viaggio, per que' tempi, di una fiera a Rovigo. A l la sera del secondo giorno, un sa– bato, dopo molte ore di una lunga corsa con un ca– vallo, il quale, sotto alle abilissime mani del mio com– pagno, divorava la via, giungemmo stanchi e affamati alla Polesella. Com' è naturale, le prime cure furono rivolte al valoroso nostro animale; poi entrati nello stanzone terreno che in molte di simili locande serve da cucina e da gala da pranzo : — Che c' è da man– giare ?-domand ò il mio amico all'ostessa. — N on ci ho nulla, rispose ; poi pensandoci un poco soggiunse : ho tirato il collo a diversi polli per domani e potrei fare i m i . — Fate i risi e fateli subito, si rispose, che l'appetito non manca. — L'ostessa si mise all'opera

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