ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia
29 33. - Minestrone Il minestrone mi fa tornare in memoria un anno di pubbliche angoscie e un caso mio singolare. Mi trovavo a Livorno al tempo delle bagnature l'anno di grazia 1855 e i l colèra, che serpeggiava qua e là in qualche provincia d'Italia, teneva ognuno in timore di un'invasione generale che poi non si fece aspettare a lungo. Un sabato sera entro in una tratto– ria e dimando: — Che c'è di minestra? — Il minestrone, mi fu risposto. — Ben venga i l minestrone, diss'io. —- Pranzai e, fatta una passeggiata, me ne andai a dor– mire. Avevo preso alloggio in Piazza del Voltone in ima palazzina tutta bianca e nuovissima tenuta da un certo Domenici; ma la notte, cominciai a sentirmi una rivoluzione in corpo da fare spavento ; laonde passeggiate continue a quel gabinetto che più propria– mente in Italia si dovrebbe chiamar luogo scomodo. — Maledetto minestrone, tu non mi buscheri più ! — andavo spesso esclamando pieno di mal animo contro di lui che era forse del tutto innocente e senza colpa veruna. Fatto giorno e sentendomi estenuato presi la corsa del primo treno e scappai a Firenze ove mi sentii su– bito riavere. Il lunedì giunge la trista notizia che i l colèra è scoppiato a Livorno e per primo n' è stato colpito a morte il Domenici. Altro che minestrone! Dopo tre prove, perfezionandolo sempre, ecco come l ' a v r ei composto a gusto mio : padronissimi di modifi– carlo a modo vostro a seconda del gusto d'ogni paese e degli ortaggi che vi si trovano. Mettete i l solito lesso e per primo cuocete a parte nel brodo un pugnello di fagiuoli sgranati ossia fre– s ch i; se sono secchi date loro avanti mezza cottura
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=