ARTUSI - Scienza in cucina - 1891 copia

39 loro il color verde cuocete spinaci lessi, strizzateli bene e tritateli colla lunetta. Con due uova e un pu– gno di questi spinaci intridete sulla spianatoia quanta farina potete per ottenere una pasta ben soda che l a– vorerete molto colle mani. Poi, col matterello, t i r a– tela a sfoglia sottile e quando dà cenno d'appicci carsi, a motivo dell' erba che produce viscosità, spruzza– tela leggermente di farina. Avvolgete la sfoglia in un asciugamano, e quando sarà asciutta tagliatela a l– quanto più larga de' taglierini da brodo, avvertendo che il bello di tali paste è la loro lunghezza il che i n– dica l'abilità di chi le fece. Appena alzato i l bollore levatele asciutte e conditele come g li spaghetti alla rustica oppure come i maccheroni o le tagliatelle dei KM 58 e 44, o semplicemente con cacio e burro. Que– sta dose potrà bastare per quattro o cinque persone. 46. - Tagliatelle all'uso di Montagna Conti corti e tagliatelle lungfie, dicono i Bolognesi. Fate la sfoglia e tagliatela come quella del N. 44. Cuocetele poco, scolatele bene dall'acqua e mettetele in una cazzaruola sopra al fuoco per un momento, onde far loro prendere il condimento che è quello degli spaghetti alla rustica N. 65, più un pezzo di burro proporzionato alla quantità della minestra. Me– scolate adagino e servitele. A parer mio questa è una minestra molto gustosa, ma per ben digerirla ci vuole un' aria come quella di Romagna. Mi ricordo che viaggiai una volta con certi F i o r en– tini (un vecchietto sdentato, un uomo di mezza età e un giovine avvocato) che andavano a prendere una eredità a Modigliana. Smontammo a una locanda che si può immaginare qual fosse, in quel luogo, trenta

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=