Arte della cucina - 1905

- 8 L *#ÇB& D E L LA CUCINA. a l t ri che di sè stesso. Ma non dovrà mai lodare le vivande ed i v i ni servi ti al la sua mensa, nemmeno allo scop o d' incoraggiare chi non vuole o non può assaggiarne. Sarebbe poi somma scortesia lasc iarsi vincere dalla col lera contro le persone di servizio al la presenza dei convi tat i, giacche questi ne prove– rebbero tanto maggior dispiacere, inquantoch è considererebbero sè stessi come occasione di que l l ' i ra e del la mortificazione dei servi. Procuri finalmente i l padrone di casa che, durante, come pure prima e dopo i l pranzo, la conversazione si mantenga fra i commensali vivace, piacevole, ma scevra di parole pungenti e mal igne che possano in qual– che modo offendere l ' a l t r ui suscettibilità . • Doveri dei commensali. Non accettate con avidità t u t ti i pranzi che vi vengono offerti, se non volete esporvi a guadagnare la taccia di parassita; ma i l vostro * : fiuto sia fatto in forma cortese. Se accettate, adattatevi agli usi della cab^ presso la quale siete invi tato, e non v i dimostrate scontento se i r iguardi che vi vengono usati non corrispondono al la vostra aspettazione : anzi, qualunque sia i l vostro ceto , evitate di scegl iervi al la mensa un posto distinto, se questo non vi viene da al tri assegnato; poiché al trimenti dimostrereste di essere orgoglioso, e ne sareste censurato. *t|j j^ Sarebbe atto sconveniente lo spiegare i l tovagl iuolo o incominciare a mangiare pr ima che i l padrone di casa ne abbia dato l 'esempio. Accetterete poi con buona grazia, e senza smorfie, quelle vivande che vi vengono presentate, pur riserbandovi i l diritto di mangiarne solo quanto vi abbisogna, non quanto vi è dato : giacché nessuno può obbl igarvi a prendere una indigestione. Se dal padrone, o da chi fa g li onori di casa, vi viene direttamente presentato qualche cibo, o bevanda, vi guarderete dal passarlo ad altro convitato, poiché con ciò fareste tacito rimprovero di mancata conve– nienza a chi volle usarvi cortesia. * Prendete in una sol vol ta quanto vi aggrada, e non a più riprese, nè dimostrate particolare predilezione per una vivanda piuttosto che per un' altra. Non censurate le vivande che non vi vanno a genio, oppure se non fossero ben fatte per qualche sbaglio successo per sbadataggine del cuoc o ; non magnificate nemmeno i pranzi che vi furono dati in altre case, poiché i l confronto sarebbe offensivo pel* padrone. Quanto sopra riguarda più specialmente i doveri morali : ma esistono anche dei doveri fisici o natural i, di cui darò qualche cenno : l.o Si pieghi pochissimo i l capo sulle vivande, e quando si deb– bono portare al la bocca cos e l iquide, non si faccia sentire l 'aspirazione rumorosa. % 2.0 Tossire, sputare, pul i rsi i l naso, i l meno che sia possibile. Mai fiutar tabacco, almeno finché si è seduti a mensa. 3.° Il pane deve essere spezzato colle mani, o col coltel lo se è pane casalingo, non già coi denti ; egualmente nessuna v i vanda devesi toc – care tranne che col coltel lo, o con la forchetta. V • - •

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