BALDINI - DE' SORBETTI - 1784 copia
6 De Sorbetti n'a ricevuto da un fuo amico , quando dai coppiere vidde mefcolarfì col vino T acqua tiepida , con cenni , e con pa– role di difprezzo lo rimproverò , dicen– dogli non efifer confacevole tal morbidez– za ad un Greco y il quale quanto più s* abbevera di bevande fredde , tanto più forza , e vigore riacquifta , onde foggiun- fe y che infondeflè nel bicchiere la neve venuta dal monte Olimpo ( i) . §. III. Studiofi dunque gli uomini di aver Tempre pronte le fredde bevande , poiché le (limavano non folo più gufto- fe , ma più adattate altresì a fortificare i corpi,refi languidi per le fatiche,.e ad efilarare lo fpinto , non trovarono altro mezzo , che di mettere i vafi pieni di qualche fluido ne* pozzi (2) ; con tal dili- gen- che le bevande calde non foflero naturali, né giove– voli ; poiché gli animali né le bevono, né le appe- tifcono giammai. {ij Athen. Deipìiofophijirar. lib. II. Bifogna dire , che i Greci gran ft ima faceflTero delle bevande fredde, ciocché confermafi per quelche del Poeta Strate riferifce Ateneo nel lib. II. vinum bibere Calidum numquam is volet ^fed multo tna&.t contra In puteo refrigeratimi , aut dilutum nive. (a) QuefV ufo fu praticato anticamente da'Greci, co-
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