BALDINI - DE' SORBETTI - 1784 copia

Parr. J. Cap* 1. $ §. VI. E non folo agghiacciavano gii Antichi le pozioni di lor natura calde ,. ma le fredde altresì.Per lo che Seneca, gran ieguace dell* auftera , e rigida di- fciplina ftoìca, efclamava, che la delica– tezza , e morbidezza de' conviti, giunte all' eccetto, facevano appetire la neve , ed i ghiacci ( i) . Soventi volte ancora con acqua y o coi vino dilavando la ne– ve , o il ghiaccio, rendevano freddiflìmi tai liquori ; e per agghiacciare oltremo– do , molte , e più volte le neve , o il ghiaccio dilavavano (i) . §. VII. L'*altra maniera di rendere fredde le bevande era quella di circon– dare di neve, o di ghiaccio i vafi, ove racchiudevafi qualche fluido , come leg* giamo in diverti antichi Scrittori (j) * Narrafi che Cleopatra , in un convito fatto a Marc' Antonio, moftrar volendo la 4 ( i ) Non <efiate tantum, fed & media hyeme nivem hac caufa bibant . -Natural. Quafl. Lib. IV. E lo ftef- fo Giovenale. Sat. VI. Cum Domini ftomichus few et ^potuque, ciboque Frigidìor Geticis petitur decoda pruinis ., (2) Non forbere /alum nivem , fed etiim fru- Jïa ejus in fcyphos/uos dejicere , ne inter ip/am li* Bendi moramtepefcant.,Set\ec. Natur.Quœft- lib. 1 T S (3) %Aquam vitro demxffam ut nives refrigerare-

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