BALDINI - DE' SORBETTI - 1784 copia
Io De Sorbetti la fua magnificenza profufé gran fbmma di denaro alla pura neve (i) . Elioga- balo altresì, uomo fovra ogn' altro mo* fìruofo per golofità , non era giammai pago, finché non'ifcorgeva nella fua men* fa de 1 gran pezzi di ghiaccio per raffred– dare oltremodo i liquori ne' vafi (2). §. Vili. Si effondeva eziandio più ol– tre T avidità di compiacere ai gufto , poiché fappiamo , che taluni con artifi- ciofe maniere procuravano nettar T ac– qua da ogni lordura , e purificarla dalla immondizia , che potefle mai avere attrat– ta dal ghiaccio . Perciò ponevano in un colatojo 1' acqua , o il vino col ghiaccio (tritolato , dove fottiimente ftillando lafciafïe Ï impurità interamen– te . I colato; de* ricchi erano d'ar– gento , o d' oro (3) : i poveri li avea- no di panno lino, a fomìglianza di quei cap* Plin. Rift.nat. Lib. XIV. Cap. XXII. E Macrobio parimente ne 1 Saturnali . jtqua. obfita. glibis nivium perducitur ad nivalem rigo rem . (i) Athen. Deiphofoph. Lib. IV. (2) Lamprid. in Heliogab. (3) Cotefti colato; fi chiamavano coli nivarj^ót* quali fece menzione Marziale, quando fciiife : Lib. XIV. Ep. 103. Setinos moneo nojìra nive frange trientes ì Pauperiore mero tingere lina potes,
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