BALDINI - DE' SORBETTI - 1784 copia

.ffyftf. /. Cap. h ij il dar qui un breve dettaglio di tutte le bevande , e liquori , che furono in ufan- za in quei tempi remoti. §. XI. Una delle più familiari bevan– de era 1* Idromele , comporta d' acqua , e mele. A formar quella bevanda lì fervi.-. vano della più vecchia acqua piovana x oppure non avendola y ricorrevano ai ri– medio di farla bollire al fuoco -fino a che fé ne confumafle la -terza parce , a cui aggiungevano una terza parte di mete vecchio. Or l'Idromele Così formato te- neafr al fòle di Luglio , o di Agoito per lo più. quaranta giorni, e turando pofcia bene il vafo , lunghiftimo tempo lo con-: fervayano , perfuaji eziandio , che quan– to più fi ferbava , tanto maggiormente- acquiftava fapore x forza, e fpirito (1). §. Xl l . Un tempo sì fatta bevanda efibivafì foltanto ai malati , ma dopo che la convenzione di conyitati co- minciò ad introdurre il luifo delta cene., voi- * confuetudo ex homìrium çonviclu ad Divina penetrava* E Giovenale altresì nella Satir. lì. Signât^, tabuije , diéïum féliciter , ingens Cœna ,Jed in gremio incumbic nova nupta mariti, (1) Vetujiate (dice Plinio parlando dell 1 Idrome– le ) faporem vini ajjequitur. tiiflor. natur % Lib, XLty. Cap. XX.

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=