BALDINI - DE' SORBETTI - 1784 copia

*4 De Sorbetti vollero altresì Ï Idromele, refo però fred– do in guifa , che fovente diveniva con– gelato ( i ) . §. XIII. Quantunque gli Antichi non avelfero il fegreto di riunire le api en– tro degli alveari , onde faceano ufo del mele- felvatico , con tutto ciò di quèfto grande ftima facevano, perchè lo giudica– vano vantaggiofo alla falute ( 2 ) ; e qua– lora voleano offerire alla Divinità qual– che cofa di particolare , prefentavano de' frutti unti di mele (3) . Agg ; unge Plutarco , che a fuo tempo molte barba– re nazioni , che non ancora aveano co– gnizione del vino , ufo vano di cotefta Sevan la (4) , la cui fcipitezza procura– vano di correggere coir ajuto di alcune acide radici , ciocché viene anche a dì noilri abbracciato da' Mofcovitì , Abif– fini- fi) Hydrom. quoque ex imbre puro cum meth temperabatur quondam , quod daretur appetentibus vi~ num agris , veluti innocentiore potu , dwinatum jam multis annis iisdem vitiis , quibus viaum , nec iisdem utilitatibus . PI in. natur. Hiji. Lib. XV. (2) Perciò Democrito mterrogato, come fi poteffe meglio co'nfervar la falute, rifpofe,che al di den– tro del corpo fi fpargefle del mele, ed al di fuori dell' olio. Ath*n. Lib. K f3) Platon, de Legib. Lib. VI, p. 875. (4) Sympos. Lib. \V. p. 672.

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