BELLONI - IL VERO RE DEI CUCINIERI - 1890 copia

- 132 - dere dall'estremità della spatola un bastoncino di pasta largo un centimetro circa, nello strutto od olio quasi bollente; cuoceteli e serviteli come i prece– denti. Se il primo cavigiuolo che porrete nella pa– della s'allargasse, vi unirete ancora un po' di farina, e potreste anche farle col cucchiaio. 273. Fr i t t e l le di semol ino. Fonete al fuoco in una casseruola un litro di buon latte con sei cucchiajate di zucchero ed un pizzico di sale, e quando comincia a bollire gettatevi a poco a poco 160 grammi di semolino, che lascerete cuo– cere fino ad ottenerne come una dura polentina ba– dando di tramenare continuamente perche- non si attacchi al fondo. Ritiratela poi dal fuoco, lascia– tela raffreddare un poco, ed unitevi 6 tuorli di uova con due chiare ben sbattute a parte e ridotte come neve, un poco di cedro candito trinciato a pezzetti (oppure scorza di limone fresco grattata) e 35 grammi di uva passa: mescolate ed assimilate il composto, e con questo formate tante pallottole della grossezza di una noce, che immerse prima in chiara di uovo e poi avvolte nel pan grattato, friggererete in pa– della con abbondante olio. Quando abbiano preso un bel colore, ritiratele con mestola bucherata, pone– tele per alcuni istanti sopra carta asciugante per far loro lasciare l'olio e servitele calde spolveriz– zandole di zucchero. 274. Fr i t t e l le romane. Sbattete dei tuorli di uova con un po' di mollica di pane, bene inzuppata nel latte e spremuta; ag– giungete zucchero in proporzione, cedro candito trin– ciato e uva sultanina. Mescolate bene il tutto, in-

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