BOSSI - L'IMPERATORE DEI CUOCHI - 1895 copia

192 L'IMPERATORE 796. — Sapajean. Poni in una casseruola una bottiglia di vino generoso, otto oncie di zucchero, sei uova intiere, ed il sugo di tre limoni ; sbatti il tutto conti– nuamente mantenendogli un fuoco vivo, e quando è vicino il bollore, leva il sapajean dal fuoco, e versalo nelle tazze da cioccolatta. 797. — Bibita di lamponi, Spremi i lamponi, passane per nna salvietta il sugo, e per ogni bicchiere di questo uniscivi due bicchieri di acqua, il sugo di un limone, e zucchero a piacere, indi passa per setaccio. Pare sia questa un'acqua da prepararsi al momento come una limonata. 798. — Sciroppo di Mandorle. Prendi una libbra di mandorle dolci, ed una oncia e mezza di mandorle amare pelate, e ben lavate e pestate in un mortajo con un bicchiere d'acqua, mettile da parte. Fa cuocere poi una libbra di zucchero con un boccale di acqua finché acquisti una tale densità, che se tu bagnerai in esso un dito, e questo in contatto porrai con un'altro, lo zucchero si stenda in un filo e tosto depositi una goccia. Fatto questo, si versa a poco a poco nello zucchero le mandorle peste, mantieni un fuoco leggiero, né desisti dal me– scolare il tutto. Dopo alcuni minuti passerai lo sciroppo per un pannolino, onde conservarlo in bottiglie che terrai in luogo fresco. Facendo sciogliere un pajo di cucchiai di questo sciroppo in un bicchiere d'acqua tanto calda che fredda, • si ottiene una bevanda gratissima. 799. - Latte di mandorle. Lava una libbra di mandorle nell'acqua fresca, pestale quindi in un mortajo, versandovi un bic– chierino d'acqua per impedire che facciano olio, e qu indo sono ridotte in poltiglia, bisogna stem- perarle in un pajo di litri d'acqua. Poni infine il tutto in un canevaccio, spremine il sugo, e condisci questo di zucchero. Alcune goccie di acqua di fior d'arancio le daranno un sapore anche più gradevole. 800. — Sciroppo di mandorle, ossia semata: Sbollentate e levate la pelle ad una libbra di mandorle dolci ponendole nell'acqua bollente, vi aggiungerai due oncie di mandorle amare an- DEI CUOCHI ch'esse pelate, e tutte le pesterai in un mortaio coll'aggiunta di un poco d'acqua. Mesci insieme una libbra di zucchero fino, riponi la pasta che ne otterrai in un vaso stagnato, e messo questo sopra un fornello, continuerai a rimescolarla, finché sciolgasi lo zucchero. Allora la leverai dal fuoco, e la conserverai in vasi di vetro o di majolica, tenuti in luogo fresco ed asciutto. Vo– lendone fare uso, sciogliesi nell'acqua fresca, e si passa questa attraverso un canevaccio ; due cucchiai bastano per una bibita ordinaria. 801. — Sciroppo di limone. Prepara uno sciroppo di solo zucchero, scio– gliendo due libbre del medesimo in un mezzo litro d'acqua, vi aggiungerai il sugo spremuto di diciotto limoni con un poco della loro scorza grattuggiata, ed alcune goccie di essenza di fiori d'arancio ; passa il tutto per setaccio, e versalo ben freddo in bottiglie che turate con diligenza conserverai in luogo asciutto e fresco. Fabbri– candosi questo sciroppo, si ha il vantaggio di preparare al momento una limonata, aggiungen– dovi la quantità di acqua necessaria. 802. — Limonata in polvere. Prendete per ciò fare tre ettog. di sale essen– ziale, ed una libbra di zucchero fino; macinate perfettamente il sale, e mischiatelo collo zucchero. A questa mistura aggiungete otto goccie di olio essenziale di limone per dare a questa mesco– lanza il gusto e l'odore di limonata. Mettetela in bottiglie ben chiuse e conservatela assai bene. Allorquando vogliate servirvene mettete un'oncia di questa polvere, così preparata in un mezzo litro d'acqua, agitate il vaso acciò il sale e Io- zucchero si sciolgano bene nella detta acqua, la quale prenderà il colore ed il sapore di una li– monata. La bevanda è saporita, salutare e rin– frescante. 803. - Bevanda di caffè. Gli arabi del deserto fanno abbrustolire i grani del caffè in una padella crivellata al di fuori. Quando gli acini o i chicchi hanno preso il co– lore bruno-dorato che è segno di una torrefazione sufficiente essi li stritolano ancor caldi tra due pietre piatte e li riducono prontamente in pol– vere impalpabile. Intanto l'acqua bolle néìVIbrik ed il più giovine della compagnia fa subito la mi-

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