BOSSI - L'IMPERATORE DEI CUOCHI - 1895 copia
MANUALE COMPLETO DI CUCINA CASALINGA ED ALTA CUCINA 361 qualità la più stimata e la più adatta alle pre– parazioni culinarie è senza dubbio quella detta volgarmente: Cavolo riccio e che i milanesi chia– ra rza. La stagione più propizia per usarne è dal– l'agosto al dicembre: è precisamente in questo periodo ch'essi sono più teneri, più dolci e privi di quell'odore acre ed acuto, di quel pro– fumo nauseante che li fa riescire indigesti agli stomachi delicati o guasti. rito da una grave infiammazione intestina col solo ed esclusivo caso di decotti fatti con foglie di cavoli cappucci, Seneca li usava contro la stitichezza, e Domiziano ne ritraeva giovamento e sollievo nei crampi di stomaco. Potremo moltiplicare all'infinito gli esempi che su i cavoli ci sommistrano le storie, ma ci limiteremo, per amore di brevità ad accen– nare che al dire di Catone, non vi è malattia in cui i cavoli non riescanno di vantaggio, e TACCHINO ALL'IMPERATORE. (76) Allestite un tacchino, disossate lo stomaco per riempirlo con una farcia a quenelle densa, mista con al– cuni tartufi tagliati a dadi, imbrigliate il tacchino come per entrée colle zampe aggiustate ; fiammeggiatelo e picchiettate lo stomaco con lardo ; mettetelo in una casseruola ovale, con fondo di prosciutto e legumi a fettoline come di solito ; bagnatelo fino a metà altezza con brodo bianco, fate bollire vivamente il liquido per ridurlo a metà del suo volume ; a questo punto aggiungete un bicchiere di Madera, altrettanto di buon sugo, e minuzie di tartufi crudi, coprite il tacchino con carta bianca unta di burro, chiudete la casseruola ritiratela sul fuoco moderato o al forno, terminando di cuocere dolcemente, bagnandolo di tanto in tanto. passate il fondo, disgrassatelo, riduce ndolo a mezza giace, colla quale farete prendere colore al tacchino, mettendolo sulla bocca del forno ; bagnatelo sovente e quando sia di bel colore, disponetelo sopra un piatto da rélevé, appoggiandolo sopra un zoccolo di riso freddo. Fissate sopra ogni estremità del piatto una tazza di riso, tagliata a tre quarti di rotondità, lasciata allo stato naturale, cioè bianca. Riempite le tazze con una montylas composta di lingua scarlatta e di fnnghi ; circondate la montglas con una ghirlanda di tartufi rotondi, indi aggiustate intorno al tacchino una guarnizione di creste di pollo, cappelle di funghi e tartufi interi. Glassate i tartufi col pennello, mascherate leggermente le creste ed i funghi con un po' di buona salsa vellutata ben ridotta col fondo della cozione del tacchino e la cozione dei funghi. Servite il di più della salsa a parte. Gli antichi, ed in ispecie i romani ed i car– taginesi, attribuivano ai cavoli delle proprietà salutari e miracolose. Ippocrate li amministrava cotti nel sale nei casi di coliche o nelle dissenterie. Erostrato sosteneva che nulla vi fosse di i- gienico, di più adatto allo stomaco, e li pre– scriveva ai nervosi ed ai paralitici, Scipione l'Africano sosteneva di esser gua- conclude che se i Romani hanno potuto per seicento e più anni far senza medici, se hanno potuto sfidare tutti i disagi e le fatiche, se hanno finalmente potuto vivere fra gli stenti, per essere stati scacciati dal loro territorio, dalle loro case, egli è in grazia dell'uso frequente, quasi quotidiano ch'essi facevano dei cavoli. Noi certamente, non possiamo garantire as– solutamente l'esattezza di tutte queste citazioni L'IMPERATORE DEI CUOCHI. Disp. 46.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=