BRUNONE - Arte di dar da pranzo - 1829 copia
Sebbene i moderni facciano ne’ loro con vili sfoggio di lusso o di magnificenza, nul- ladiraeno i nostri pranzi più. splendidi non ni possono per nulla paragonare all’orgie in cui i romani con la più grand’intemperanza inghiottivano''! prodotti più esquisiti e più rari dell’universo allora noto. Eppure for mavano eglino quel.popolo sovrano che nei più bei tempi della repubblica per l’eseinpio de’ Curj e' de’Catoni erasi cibato di foeaccie, di cavoli e di rape. Voglio adesso dare un’i dea della loro sfrenata intemperanza, (ed è conveniente chiamar con si fatto nome il loro quasi abituai modo di vivere), che fu una delle principali cause della decadenza del loro possente Impero. La cena era presso loro il pasto più com pleto. S’ apprestavano ai convitati , molle mente distesi sopra soffici letti, le prime mense imbandite di piccoli piatti ripieni di carni salate., d’acciughe contornate da diverse erbe acconcie coll’agresto, e cariche di dro ghe aromatiche, onde risvegliar l’appetito, d’ostriche, di ricci marini, e d’altre conchi glie non cotte. In appresso recavasi un’enorme quantità di vivande d’ogni specie; salvag- giume, uccellame, pesce di mai e e d’acqua 10 V A R T E
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