BRUNONE - Arte di dar da pranzo - 1829 copia

conseguenza ««Uà salute (i). Asclepiade più d’ógni altro inveisce con calore contro que­ sti vomiti, procurati con mezzi meccanici, vale a dire o coll’introdursi i n gola le dita, ov­ vero una penna. Ad onta di tali rimproveri la maggior parte de’ghiotti, e de’ Romani di buon gusto, si ripulivano in sì fatta guisa lo stornato prima di porsi a mensa. Altri poi (secondo quel- che ce ne dice Giovenale) andavano ne’bagni a sbarazzarsi de’soverchi cibi mangiati a cena. O ltre a ciò, per potere sgravarsi ogni qualvolta ne venia il bisogno, si ponevano nelle vicinanze delle sale in cui si banchettava, certi bene adatti bacini; ed i veri Sibariti, mettevano perfino sotto la tavola de’vasi a loro necesssyj. Que­ sti vomiti erano una mera preparazione a nuovi eccessi. « Vomitano per mangiare, man- » giano p er vomitare » diceva Seneca. Da quell’epoca in poi questa sublime scien­ za della gola, (per parlare come l’ingenuo Montagne) nòn ha fatto- se non che ingran­ dirsi e divenir più bella. Intanto ella non fu ben conosciuta in Francia se non che all’e- (1) Vedi Plutarco del modo di conservar la salute. Lib. II, Cap, 12. 16 L’ A R T E

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=