BRUNONE - Arte di dar da pranzo - 1829 copia
sala >n cui si mangia, allorquando i commen sali si son già assisi a mensa. Se qualcuno si trovasse in tal caso, è di mestieri clic egli si faccia coraggio in modo da astenersi d’en trare ove si banchetta, e d’andar per .quel giórno a pranzare all’osteria, ovvero, lo che sarebbe preferibile, star senza desinare, e per giuslifìcarsi del ritardò con chi Pha invitato, andar da lui a far colazione la mattina dopo. VI. Un perfetto convitatore al principio del pranzo, in cui tutti gl’invitati star sogliono in silenzio, deve cogliere il nioffiento di far conoscere gli uni agli altri, gol chiamargli ad alta voce per nome ad utio ad uno: egli con tal mezzo introdurrà tra i commensali una certa famigliarità che renderà vie più brillanle il convitò, VII. A tavola tutti i convitati hanno eguali diritti. Nel caso che im personaggio -salilo in dignilà e notevole pel suo carattere e pel suo ingegno e per la sua virtù, venga ad assidersi Ira commensali, il posto che gii verrà asse gnato, sì procuri- che sia nel centro della mensa, accanto al padrone e alla padrona di rasa. ' V ili. Un convitatore deve raccomandar ai suoi servi d’esser sordi e muti per tutto quel DI DAR DA PRANZO Si
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