BRUNONE - Arte di dar da pranzo - 1829 copia

U i : A R T E bevono i vini che fan parte dell’ultimo ser­ vito e elio sono liquori scelti e rari: e tal cosa è certamente un rimasuglio dell’antica nostra barbarie, che non si vede a Parigi, se jion d ie in un luogo deito l’O rto; ed è iji- tieramente scomparso si cattivo uso dall’ar­ gine d’Artiuo, ed eziandio dal sobborgo di San Germano. Addesso ogni commensale deve avere accanto a sè la sua bottiglia, e in quanto alle caralfe, una d ’esse servo a quattro persone. » ,» Bravi ancora un uso assai più disprege­ vole adottato- sopra tutto nelle grandi cole- zioni di città e ne’grandi pranzi di campa­ gna; ed era di portare in tavola pel mede­ simo tempo i principj, gli antipasti, gli arrosti, j tramessi (i), ed anche le frutta. S’è cosa inconveniente il recar in tavola gli antipasti nel medesimo tempo della minestra, lo sarà assai più il recar ad un tratto tutto il desi­ nare. 1 cibi si raffreddano: se vi sono frit­ ture, allorquando viene il punto di man­ giarle, la lor pasta, divenuta fredda e floscia, (1) ì tramessi sono vivande che si mettono in tavola dopo l'arrosto, e avanti le frutti’. (;Vot. del Trad.)

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=