BRUNONE - Arte di dar da pranzo - 1829 copia
tra noi, se è priva dell’onorevole compagnia de’Iart ufi? Non si parla di lei che con disprez-c zq . I nostri schifiltosi saccentoni non le danno allora, se non che il nome generale e vulgare di pollo. Il vero ghiotto però apprezza i cibi, secondo il loro vero valore, di modo che una tenera e delicata pollanca senza tartufi, gli parrà preferibile ad un’altra coi tartufi, ma buona fortuna con grida di giubilo; ma 1 *uomo sempre ingrato verso gli animali, che lo servono, siccome verso i suoi simili, che gli fan cle’favori, accorre, percuote senza pietà sul grifo l’animal che l’ha trovato, se ne impadronisce, lo mette nella sua bisaccia, ed attende che quello ne trovi altri, per far l’istesso, e per fargli cosi provare il sup plizio di Tantalo. I paesi caldi, i luoghi aridi, e sabbiosi, com son quelli del, Perigord, del Quercy, del Limousin, e particolarmente dell’Italia, producono in abbon danza i tartufi. Tutto quel che ho detto intorno al tartufo, ha per iscopo di ben convincere i let tori che la miglior maniera di mangiar il pollame, più sugoso y e il saivaggiurne più squisito, è quella di mangiarlo imbandito coi tartufi. Il tar tufo è. un cibo reale; ed è caro, alle belle. Sarebbe ben fatto il dedicarlo ad esse, giacche un pomo tanto celebrato dii poeti dcU'antichità, fu il premia epuipartito alla bellezza, 70 . L’ A R T E
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