BRUNONE - Arte di dar da pranzo - 1829 copia
■92 V II. Ferdinando Corte/., al suo ritorno dal Messico, essendo stalo ributtato da’ministri di Filippo II, e non avendo potuto appres sarsi a lui, gli si presentò mentre esciva del suo palazzo, e gli disse; « Mi chiamo F er dinando Cortez, ho conquistato più terra a Vostra Maestà di quel che non n’ha eredi tata dall’imperatore Carlo V, suo nobile pa dre, ed io inuoro di fame!!!! ». V III. La possanza dell’uomo è limitata : non se ne può dubitare, quando si riflette che non ha che un solo stomaco. IX. Nel 1 81 7 un signore inglese prese parte ad una scommessa che si fece tra due famosi ghiottoni-, ma non. avendo egli potuto esser presente all’assalto, scrisse al suo ca meriere per sapere l'esito della disfida. Ecco qui la risposta che ne ricevè: « Signore, non posso adesso riferirvi le particolarità della pugna, solamente fo noto a Vostra Grandezza, che l’uomo da voi pro tetto ha vinto il suo antagonista, mangiando più di lui un porcello, arrosto, un piatto di spinaci, ed una sfogliata ripiena d’albicocche. Ho L’onore d’essere ec. » X. Si vantava molto la felicità di Calli- stene, che pranzava giornalmente con Ales sandro Magno. Un giorno Diogene sopra questo proposito disse: « non vorrei una fe licità che consiste nel mangiare quando e come vuole un altro ». XI. Un convitato, a cui andava assai a
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