Barricate a Parma_ocred

| — = DE Mitici semina 16 affrettati a dare gli ordini necessari alla polizia e alla magistratura per- ché venisse soppresso l'illegalismo fascista. Una dozzina di antifascisti che avessero intelligentemente dato la loro vita, avrebbero salvato molte centinaia di altre vite e avrebbero posto fine alla Querra civile, ‘In quegli anni tale idea non venne a nessuno in Italia. Se fosse venuta in mente a qualcuno, con tutta probabilità sarebbe stata rigettata con orrore. La vittoria arrise a coloro che non erano ostacolati da scrupoli morali (2).”’ Il fatto si è che i metodi terroristici indicati da Salvemini in un momen- to di @sasperazione, non entravano nella tradizione di nessuna delle 1922, quando praticamente tutte le principali città italiane erano state conquistate dal fascismo, ancora esprimeva il timore che i lavoratori potessero scendere al livello della barbarie fascista: “la furia fascista — si diceva — viene solo ad inasprire il desiderio di vendetta, dando alla lotta la tonalità imposta dall’avversario”. Nell’ingenuo atteggiamento del Turati non vi era nulla di Spregevole e di volgare per chi apprezzi nel giusto modo il valore delle libertà democra- no con le armi al sopruso fascista bisogna arrivare al febbraio del 1934, quando, a Vienna, il cancelliere, cattolico Dolfus soffoca nel sangue l’insurrezione operaia scoppiata contro le misure antidemocratiche proclamate per consolidare il clerico-fascismo austriaco. E’ quindi per lo stesso motivo che la lotta condotta per più giorni dagli Arditi del Popo- lo e dalla popolazione di Parma ai primi d’agosto del 1922, assume un significato di anticipazione della necessità storica di ricorrere alla forza per fermare prima e poi abbattere il fascismo. Però, anche se la rivolta di Parma è “‘un’eccezione che riconferma il generale insuccesso e la fine disastrosa” della vicenda conclusiva del proletariato ed in generale del politici e sindacali, tennero testa per più di un anno, în città e nella campagna, alle camicie nere con una continua ed incessante attività difensiva ed offensiva. Qui il movimento si differenziò un poco da per il rifornimento d'armi e munizioni (S)” violenza fascista: essa rispondeva veramente ad una richiesta e ad una necessità vitale di difesa. Il partito socialista e quello comunista ostaco- larono il suo sviluppo per ragioni diverse e contrastanti: diffidenza verso Sc ee e i de aerei i n ava —

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