Barricate a Parma_ocred
operai, in precedenza eletto dalle squadre, fra i quali fu ripartita la direzione delle branche di servizio: difesa e ordinamento interno, ap- provvigionamenti, sanità. Bottegai e classi medie simpatizzarono con gli insorti e misero a loro disposizione materiale vario e viveri. Verso le nove i fascisti aprirono il fuoco. Per l’intera giornata si susse- guirono attacchi e contrattacchi lungo la linea di resistenza ma che non produssero notevoli modificazioni alla situazione. Nella notte qualche fucilata e piccole azioni da parte di pattuglie nemiche, segnalate dal settore Naviglio, con razzi luminosi. AI mattino seguente, Balbo, alla testa di un reparto di camicie nere, venendo dal piazzale della Pilotta, attraversò il ponte Giuseppe Verdi per tentare un’irruzione nelle linee degli ‘Arditi del Popolo”; ma appe- na giunse in vista dei primi sbarramenti, resosi conto della serietà del pericolo cui sarebbe andato incontro se avesse ancora avanzato di un passo, rinunciò all’impresa e si ritirò. Subito dopo dalla destra del tor- rente i fascisti ripresero il fuoco e da posizioni scoperte assaggiarono qua e là la linea con rabbiose scariche di fucileria, in cerca di un punto da sfondare. Ma i difensori della ‘Cittadella Operaia”, distesi lungo l’argine di sinistra, in posizione di “a terra”, ed appostati dietro ripari e dalle case, risposero al fuoco con mirabile sangue freddo calcolando il tiro con precisione, riuscendo spesso a colpire il bersaglio visibilissimo. Contemporaneamente, in Parma Nuova, vennero danneggiati studi ed uffici di professionisti, noti come socialisti, da parte di gruppi di cami- cie nere. Ma gli attacchi più accaniti si svolsero attorno al Naviglio, che per la sua particolare posizione topografica, presentava maggiori diffi-. coltà di resistenza. Dopo parecchie ore di combattimento, il settore fu quasi accerchiato. Da via XX Settembre le camicie nere avanzarono in colonna serrata, risolute al definitivo assalto. In quel momento decisivo non rimase che un solo ed unico mezzo: uscire e contrattaccare. Infatti, gli “Arditi del Popolo” balzarono dagli appostamenti e al canto di “Bandiera rossa” si slanciarono a gran corsa contro il nemico. Furono pochi contro molti: uno di essi, l’operaio Mussini Giuseppe, cadde col- pito mortalmente. Ma gli “Arditi del Popolo” non si arrestarono. Più alto si levò il loro canto e più rapido si fece il tiro dei fucili che già bruciavano nelle loro mani. Di fronte, a quel gruppo di eroi, i fascisti, presi da sgomento, ed immaginando che dietro le barricate, nelle trincee e nelle case, si nascondessero chissà quante forze e quali armi, indietreg- giarono da tutti i punti oltre alla Barriera Garibaldi. AI terzo giorno, la situazione del Naviglio si aggravò nuovamente. I fascisti bloccarono i passaggi obbligatori che conducevano all’Oltretor- rente. Il collegamento venne perduto. I colombi viaggiatori impiegati anch’essi come mezzo di comunicazione furono lanciati tutti. Finalmen- te, una donna, un’operaia, con molte difficoltà riuscì a portarsi nella sede del comando degli “Arditi del Popolo” in Parma Vecchia e conse- gnare un biglietto che teneva nascosto fra i capelli, così concepito: “Altri due morti: Nino Gazzola e Ugo Avanzini. Il portaordini ferito. Munizioni quasi esaurite: mancano i viveri. Si chiede l’invio immediato di pallottole da fucile e da rivoltella, diversamente saremo costretti a ripiegare, nella notte, sull’Oltretorrente. Si attendono disposizioni. Il comandante del settore”. La donna ritornò con quanti caricatori poté portare celati nelle vesti e recò la risposta seguente: - “J ordine è: resistere e morire sul posto. Voi ne siete capaci. Troveremo il modo di farvi pervenire munizioni e viveri al più presto possibile. Il Comando della difesa operaia”. A qualunque costo bisognava impedire all’avversario il più piccolo suc- cesso, anche perché fra le sue file si andavano manifestando i primi sintomi di scoraggiamento. Le disposizioni furono scrupolosamente 0s- servate e la posizione fu mantenuta. Più tardi il collegamento venne ristabilito, e il Naviglio ricevette munizioni e farina di frumento preleva- ta al Mulino Scalini di Parma. Anche nell’Oltretorrente, i servizi andaro- no man mano migliorando: requisizione e distribuzione viveri, posti di medicazione, cucine, vigilanza, informazione, rafforzamento delle co- struzioni difensive. Grande fu la partecipazione delle donne, le quali 25
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