Barricate a Parma_ocred
a certamente ai vertici della direzione centrale del P.P.I.. D’altra parte la crisi del vecchio legame tra liberali e popolari ne è una riprova. La Giovane Montagna è durissima nei confronti della Gazzetta di Parma, la chiama “l’immondezzaio”, che “lega l’asino dove vuole il padrone” (1). E i padroni sono gli agrari che non possono essere d’accordo (dopo la grande paura) con le teorie cooperativistiche propugnate dai popolari (“bolscevichi neri” dell’on. Miglioli) che continuano a fare ‘una grande distinzione tra agrari e agricoltori. Combattiamo gli agrari — scrive La Giovane Montagna del 12 gennaio — che vivono ai margini della produ- zione e vogliamo tutelati gli agricoltori, in essi comprendendo i conta- dini, perché sono molto diversi dagli agrari e rappresentano la produ- zione e il benessere”. Ma la polemica contro gli agrari, “l’immondezzaio” e “la borghesia pavida e vigliacca” non sfocia apertamente in una alleanza ideale coi socialisti. I popolari a Parma, in realtà, mirano ad un loro spazio inter- medio e centrale e nella misura in cui prendono le distanze dai liberali i i (= - RR È . le e, SA Fr je pe Sai 4 i De n, TED , 27 È ir e” ai ì A | pe” e . #G i 1 È, s + si dd (2 ati SS i pini pro i ° | Zi 25 ;° ad a. gr. » 1 Cs à i Ad . e si îi cet pr ; ini i gii 57 o pe ‘ I Ze: 5 + DI SE i 25s 5’ Î Be DA Zi "ge E? ig ton Pil Sr ' ai a si sue BI , za ; 53 e le i 5A " ] 4: Die È 5 4 so _ di \ 4 > | eli s4 > n ce SE #5 “n e Lai ef Foe. 2 a »” # e } . rus sn pa 1 ta È - 1 % z - __ r di i E E = pren »” i __ ei E E im = dr = |E E ar c | s 7 i "i ; N 1» girava L
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