Barricate a Parma_ocred
parte vengono invitati ad assumere un netto atteggiamento antifascista, dall’altra sono spinti a ritenere superflua per una coscienza autentica- mente cristiana la dimensione politica e vi è l’invito a concentrare tutta l’attività dell’associazione nel chiuso dei circoli. Quest'ultima tendenza è quella che poi prevarrà già a partire dalla se- conda metà del 1922, l’altra però, pur non riuscendo a trascinare molti giovani, rimane un ideale al quale i migliori si ispirano. Il Corazza non era quindi un isolato, ma nello stesso tempo non si può affermare che dietro di lui ci fosse tutta la gioventù cattolica di Parma. I fatti dell’agosto costrinsero i giovani cattolici a prendere una posizione netta. Diversi finirono con l’aderire al fascismo perché nelle sue file potevano meglio combattere il “bolscevismo”; i più scelsero la via indi- cata dall’assistente ecclesiastico che non li portò ad una adesione, ma ad un appartarsi; i rimanenti, quelli che si ispiravano alle posizioni di Don Del Monte, parteciparono attivamente alla lotta antifascista della città e rappresentarono il meglio dell’antifascismo cattolico. NOTE (1) G. CAVALLI, Le “cinque giorna- (3) La Fiamma, 24 giugno 1922. te” di Parma e Ulisse Corazza, in a ; ’ 4) Vita Ni , 22 luglio 1922. AA.VV. . Il contributo dei cattolici alla Ci) Fieelana i 118710 lotta di liberazione in Emilia Roma- (5) Idem, 8 luglio 1922. gna, a cura dell’Associazione Partigiani (6) Idem, 3 giugno 1922. Cristiani, Busto Arsizio, 1966, pp. 265-269 (7) Idem, 14 ottobre 1922. (2) Vita Nuova, 2 settembre 1922. 53
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