Barricate a Parma_ocred

rivoluzionarismo puramente verbale” (15 ). Anche l’ala più intransigente sità di difesa. Il giornale sottolineò più volte l’assenteismo dell’autorità. Riferì che il questore ebbe a dichiare “la propria impotenza asalvare la popolazione d’Oltretorrente dalle rappresaglie più feroci e dal massa- cro” (12). L’autorità lasciò via libera ai fascisti e la popolazione si dovette difende- re. Ma, mentre il giornale esaltava l’eroica resistenza, ci tenne a precisare che gli insorti non avevano alcun proposito di evertere l’ordine costitui- to, nessuno spirito rivoluzionario: ‘Parma non ha eretto barricate per fare insurrezione. . . gli operai non erano in guerra con nessuno, hanno sentito soltanto la necessità di difendersi. . .”? (13). All’avvenimento non fu dunque attribuita dai socialisti dell’Avanti/ alcuna vis rivoluzionaria. Si trattò di legittima difesa tanto è vero che ‘appena scomparso il pericolo Parma depose le armi” (14). L’interpretazione dell’Avanti! si spiega considerando la condotta del P.S.I, nel primo dopoguerra caratte- rizzata, per dirla col De Felice, da ‘assenza di senso politico e da

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