Barricate a Parma_ocred

Il 28 ottobre del 1922 il fascismo sanciva, con la marcia su Roma, la definitiva occupazione dello Stato iniziata alcu- ni anni prima e protrattasi inarrestabile di fronte alla Î Ù KAddMRI incapacità delle istituzioni di difendere lo stato democrati- co e del popolo, di salvaguardare le sue istituzioni. Solo pochi osarono opporsi alla dilagante sopraffazione e dittatura. Solo una città seppe insorgere e ribellarsi, solo una città, con tutto il suo popolo, seppe e volle testimonia- re che il fascismo si poteva combattere con successo e forse anche arrestare. Ciò accadde a Parma nei primi giorni dell’agosto del 1922, a poco meno di tre mesi dalla fatale, trionfale marcia su Roma. L’epopea parmigiana, come qualcuno ebbe a definirla, fu un vero tumulto di popolo, una ribellione cosciente e voluta ad un avvenimento, ad una svolta di cui si com- prendevano con lucida coscienza gli effetti estremi. Una ribellione che nasceva e aveva origine dai sentimenti più fieri che un popolo può coltivare: i sentimenti della giustizia e della libertà. Queste note usciranno quando saranno passati 60 anni da quegli avvenimenti, quei tragici avvenimenti di quelle assolate, luminose, esaltanti giornate d’agosto. Noi desi- deriamo ricordarle a noi stessi e a quanti, fedeli a quei principi, hanno negli anni successivi lottato e vinto le cruenti e incruenti.ma non meno difficili battaglie della libertà.

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