VOL1_Tesi_con copertina

99 4. Evoluzione storica della rappresentazione della città di Parma Ducato, sia per la sua posizione intermedia tra Milano e Bologna che ne faceva una tappa obbligatoria 42 . Ad esempio si ricordano le immagini pubblicate nell’ Itinerario ovvero nova descrittione de’ viaggi principali d’Italia di Francesco Scoto. Queste sono riproduzioni molto semplificate di incisioni originarie differenti, tra cui la veduta prospettica pubblicata nel Civitates Orbis Terrarum e la pianta del Brambilla. Quest’ultima fu il modello anche per la pianta presente nell’ Itinerarium Italiae di Merian-Zeiller del 1640. In questo caso l’immagine venne ripresa senza curarsi degli aggiornamenti dell’impianto urbano generale. Gli anacronismi più eclatanti sono costituiti dalla presenza della torre civica, crollata nel 1606, e dall’assenza della Cittadella pentagonale, già terminata al momento della pubblicazione. Tale incisione fu a sua volta utilizzata in successive edizioni olandesi, francesi e tedesche, essendo rielaborata in modo più o meno sommario e con approssimazioni progressive fino gli inizi del 1700 43 . Agli artisti tedeschi si devono copie molto fantastiche in cui rimane principalmente l’idea di città (sebbene rivista in chiave tedesca) mentre l’aderenza al vero è trascurata. Ad esempio si ricordano l’incisione Prospekt der Stadt Parma in der Lombardie pubblicata da Joseph Eder in cui la città è ripresa da un punto di vista fittizio collocato su un’altura a nord che porta a una notevole deformazione dell’impianto geometrico. Il tessuto urbano è molto schiacciato e campeggiano torri e campanili fuori scala rispetto all’intorno e dotati di guglie come si trattasse di campanili tedeschi. Anche il fiume, elemento caratterizzante la struttura cittadina, risulta difficilmente riconoscibile. Di maggiore verosimiglianza è l’incisione di Georg Balthasar Probst, ma solo l’ubicazione dei principali edifici può essere considerata attendibile 44 . Nonostante l’approssimazione evidenziata nel genere vedutistico, queste immagini trovarono larga diffusione per la loro immediata comprensione e furono il principale mezzo di promozione dell’immagine della città fino al 1700 inoltrato. 42 M iani U luhogian F., 1984, p. 35 43 M iani U luhogian F., 1984, p. 37 44 M iani U luhogian F., 1984, p. 41

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