VOL1_Tesi_con copertina
100 4. Evoluzione storica della rappresentazione della città di Parma 4.2. Dal XVIII secolo fino all’odierna rappresentazione catastale e cartografica A partire dal XVIII secolo, come avvenne nel resto d’Europa, anche a Parma si assistette alla diffusione di planimetrie zenitali che assolvevano alla necessità di rappresentare oggettivamente la città per garantirne la conoscenza e fungere da strumento di governo territoriale. La cartografia doveva infatti consentire un’indagine conoscitiva puntuale della città che fosse la base per l’applicazione delle riforme promosse dal nuovo governo borbonico, che nella figura del Ministro Du Tillot trovò il suo maggiore interprete. Per questo motivo le vedute prospettiche furono progressivamente abbandonate a favore di rappresentazioni zenitali, in adeguata scala metrica e oggettivamente riproducenti il tessuto urbano, che anche grazie alla diffusione di nuovi strumenti e tecniche di disegno e di rilievo, divennero sempre più corrette e scientifiche. Nel programma di generale conoscenza della città voluto dal Ministro, trovarono spazio un censimento della popolazione realizzato nel 1765 (si veda il paragrafo 5.1.5 ) ma soprattutto un primo tentativo di catastazione del Ducato con metodi moderni, sulla scorta di quanto realizzato in Piemonte e in Lombardia. Il primo catasto cartografico di Parma, noto, nella sua parte cartografica e di elenco dei possessori, col nome di Atlante Sardi, dal nome del cartografo Gian Pietro Sardi che lo realizzò, è un eccellente esempio di planimetria zenitale rigorosamente geometrica. L’Atlante si compone di una tavola generale d’unione e di 28 tavole grafiche di dettaglio affiancate ognuna dell’elenco dei possessori delle singole particelle rilevate. Data l’approfondita analisi che di quest’opera verrà fatta nel capitolo seguente 45 , in questa sede basti analizzare la pianta di inquadramento per testimoniare la portata innovativa della rappresentazione riscontrabile nell’Atlante. La pianta, intitolata Piano della città e Castello di Parma 46 , vede la rappresentazione della città racchiusa dal perimetro murario e della Cittadella pentagonale, inserite all’interno del territorio circostante. La pianta è rigorosamente zenitale e orientata a nord, indicato con una freccia disegnata nell’angolo in alto a destra della tavola, e riporta la scala grafica in Pertiche di Parma e in Tese di Francia, corrispondente a circa 1:5000. Trattandosi di una tavola di inquadramento, è riprodotto solo il perimetro degli isolati, contrassegnati da numeri progressivi, lasciando la delineazione precisa dei lotti alle tavole di dettaglio. Compaiono molte indicazioni toponomastiche riferite alla viabilità e sono rappresentati come già esistenti edifici solamente progettati, primo fra tutti il nuovo Palazzo Reale disegnato da Petitot. Gli edifici religiosi principali sono indicati tramite il disegno delle micropiante e grande attenzione è data alla definizione del Giardino Reale in cui sono correttamente rappresentati i percorsi e le aiuole. Importanti per la lettura della pianta sono i cromatismi utilizzati: campitura rosa a sfumo per gli isolati, indicazione delle chiese principali in giallo, impiego di diverse sfumature di verde e marrone per indicare le aree verdi. Nonostante quindi l’elevato rigore geometrico e la finalità tecnica della rappresentazione, non viene negata la componente artistica e di decorazione, testimoniata dalle acquerellature e dall’inserimento a bordo tavola di vedute di rovine o di strumenti tecnici, senza però che questa vada ad inficiare l’aspetto tecnico-scientifico. Tale impostazione è seguita anche nelle tavole di dettaglio e fa sì che quest’opera abbia una grande valenza artistica e culturale, ma soprattutto che sia il «documento iconografico più fedele e aggiornato della città alla metà del Settecento» 47 . Si inserisce nel programma di descrizione della città anche la Pianta dimostrativa 45 Si veda il Capitolo 5. 46 L’originale è oggi conservato all’Archivio Storico Comunale di Parma, ma è presente in riproduzioni anastatiche in tutte le principali biblioteche di Parma. 47 M iani U luhogian F., 1984 p. 49. Fig. 7 Piano della città e Castello di Parma . Gian Pietro Sardi. 1767. 45,6 x 61,5 cm. China acquerellata su carta. Scansione della copia anastatica (Stampa PPS Editrice, Parma 1993) conservata presso la Biblioteca di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Parma. Originale conservato in ASCPr, UP 9.
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