VOL1_Tesi_con copertina
103 4. Evoluzione storica della rappresentazione della città di Parma caso la pianta è orientata ad ovest 58 . Nella legenda posizionata nell’angolo in basso a destra è contenuto l’elenco delle trenta parrocchie di Parma, indicate in pianta tramite lettere maiuscole e individuate nella loro estensione giurisdizionale con diverse campiture acquerellate. Si tratta di una ripresa della planimetria del Sardi incisa da Giuseppe Patrini, priva di data, ma inquadrabile tra gli anni 1815-1820. La planimetria del Sardi, oltre a fare da modello per le rappresentazioni di Parma sopracitate, fece anche da apripista per la diffusione di planimetrie catastali che a partire dal XIX secolo divennero la tipologia principale di rappresentazione urbana, soppiantando progressivamente le planimetrie ad intento celebrativo e divulgativo dell’immagine cittadina. Si procedette quindi verso una sempremaggiore standardizzazione delle tecniche esecutorie e di rilievo e verso l’uniformazione dei metodi di rappresentazione. La formazione del catasto parmigiano, iniziata durante il governo Du Tillot e interrotta dopo la caduta del Ministro, riprese durante il breve periodo (1804-1814) di annessione di Parma ai domini napoleonici. In questo periodo furono realizzate mappe della città sulla scorta di quanto avvenuto negli altri stati italiani sottoposti al dominio francese per poter arrivare ad una catastazione completa di tutto il territorio conquistato. Ma la caduta dell’impero napoleonico pose fine anche a questa operazione che a Parma rimase incompleta e di cui oggi restano solo mappe relative al territorio comunale esterno al perimetro murario. Della città intera alle mura rimane invece solo una mappa intitolata Pianta della città di Parma secondo le misure catastali eseguite nell'anno 1810 59 e riproducente perimetro degli isolati e rete viaria con indicazione a colori diversi delle tre classi in cui erano divise le strade della città per l’esecuzione della pulizia. Al di là dunque della specifica occasione per la redazione, legata alla pulizia delle strade, questa pianta è importante in quanto permette di conoscere l’impianto generale della città derivante dall’operazione catastale napoleonica. Probabilmente legato a questo catasto è il quadro d’unione della città di Parma, inventariato all’Archivio di Stato di Parma col numero 1341, comunemente assunto come quadro d’unione delle mappe risalenti al 1853. Dall’analisi di tale foglio, sorgono però alcune perplessità riguardo alla datazione al 1853. Confrontando infatti i pochi numeri di isolato presenti sui fogli di dettaglio del catasto del 1853 con quelli presenti nel quadro d’unione si nota l’assenza totale di corrispondenze. Si nota inoltre la presenza di alcuni nomi in francese (“section”, “torrent”) e operando 58 M iani U luhogian F., 1984, p . 51 59 Conservata in ASCPr, UP 13 Fig. 11 Pianta della città di Parma secondo le misure catastali eseguite nell’anno 1810. Autore ignoto (Ufficio Tecnico Comunale). 1810. 100 x 66 cm. China acquerellata su carta. Immagine tratta da Parma e la sua storia. L’immagine della città attraverso i secoli , scheda E 32. Fig. 10 Pianta della città di Parma con la demarcazione delle Parrocchie . Gian Pietro Sardi. Incisione di Giuseppe Patrini. Senza data (1815-1820). 69 x 89 cm. Incisione su rame acquerellata. Immagine tratta da Parma. L’immagine della città attraverso i secoli, scheda E 30.
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