VOL1_Tesi_con copertina
106 4. Evoluzione storica della rappresentazione della città di Parma Oltre alla rappresentazione catastale, a partire dalla fine del XIX secolo si diffusero planimetrie legate alla programmazione urbanistica, i piani regolatori, che a Parma iniziarono ad essere realizzati a partire dal 1887. La planimetria del Piano, intitolata Progetto di Piano Regolatore della città di Parma 65 , raffigura in modo schematico l’impianto urbano distinguendo le varie aree con colori differenti: aree fabbricate in grigio, aree fabbricabili in rosa, demolizioni in giallo e giardini ed orti in verde. Sono indicati solo i nomi delle strade e dei luoghi principali, ma è importante per capire le direttrici di sviluppo urbanistico della città. Anche se il piano regolatore non fu mai attuato, questa è una planimetria che non mette «solo in evidenza la realtà della città, con la sua forma e i suoi contenuti in un determinato momento, ma diventando strumento di lavoro, in riferimento ai crescenti problemi urbani, indica anche le prevedibili soluzioni in termini di espansione o di trasformazione» 66 . Le planimetrie successive si inseriscono sempre di più all’interno di un programma di conoscenza nazionale del territorio, condotto con metodi e strumenti uniformi per tutto lo stato italiano e assolutamente omogenei nei risultati. In questo senso la trattazione della rappresentazione particolare della città di Parma perde di importanza, in quanto non presenta più caratteri precipui di originalità che la distinguano da quanto fatto nelle altre regioni e città italiane, come invece avvenuto fino ai catasti ottocenteschi. A partire dal 1886 inizia ad essere prodotto il patrimonio cartografico nazionale a cura dell’IGM (Istituto Geografico Militare) che costitusce la base cartografica per tutte le carte successive. La città di Parma è inserita nel foglio 73, II N.E. della Carta d’Italia 67 in scala 1:25.000. Trattandosi di una cartografia a scala ridotta il grado di dettaglio èmolto sintetico. La città è correttamente rappresentata e inserita all’interno del territorio circostante che non funge più solo da sfondo alla rappresentazione ma è parte integrante di essa. Non si tratta più infatti del rilievo della singola città, ma di una rilevazione di tutto il territorio italiano, urbano e non, di cui la città è solo una parte. La planimetria non è a colori, ma dotata di tratteggi differenti che permettono di distinguere le aree coperte urbanizzate da quelle destinate ad usi agricoli. La straordinaria importanza di questa carta è quella di inserire la città nel contesto nazionale e di poterne cogliere le progressive trasformazioni tramite il confronto 65 Conservata in ASCPr, Mappe e Disegni, UP 16 66 M iani U luhogian F., 1984, p. 63. 67 Conservata in ASCPr, Cartografia Militare Fig. 15 Università degli Studi di Parma, DICATeA, Giorgia Bianchi, Nazarena Bruno, Riccardo Roncella, Andrea Zerbi. Georeferenziazione e mosaicatura del Catasto 1940.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=