VOL1_Tesi_con copertina

114 5. L’Atlante Sardi politica che lo portò a ricoprire la carica di Ministro delle Finanze dal 1756 e, dal 1759, quella di Primo Ministro con pieni poteri 20 . «I tratti peculiari del suo carattere politico furono l’alto senso dello stato, la devozione incondizionata verso il principe e la profonda rettitudine morale» 21 . Fortemente convinto dell’importanza degli studi e delle nuove scoperte scientifiche, Du Tillot promosse l’impiego di queste ultime per consentire il progresso della città e realizzare le riforme assolutamente necessarie al miglioramento della situazione. Informato infatti alla cultura liberista del tempo, derivante soprattutto dagli studi di filosofia riformatrice frequentati a Parigi, cercò di intervenire in tutti i campi, dall’economia e dalla finanza, alla scuola e alla vita sociale e politica, promuovendo l’eliminazione di ogni privilegio feudale, nobiliare o ecclesiastico, e «ponendo tutti i cittadini su un piano di uguaglianza di fronte alle leggi dello Stato» 22 . Il problema principale dello Stato era rappresentato dalla povertà e dalla mancanza di risorse che ne opprimevano in ogni modo lo sviluppo. Le potenzialità presenti nella popolazione erano soffocate dalla condizione di povertà generale e gli interventi migliorativi dovevano quindi essere in prima istanza rivolti al risanamento della condizione economica, prima ancora che allo sviluppo culturale, così come è testimoniato in questa lettera del Ministro: « Ce pays-ci, après 40 ans de malheurs et de révolutions, n'est guère en état de fournir aux lettres; sa pauvreté y forme un nouvel obstacle. L'éducation y est mauvaise. L'oisiveté y est grande. Cependant, il y a de l'esprit, de la facilité, de la souplesse et de l'aptitude. Si l'Enfant n'avait pas à y combattre la pauvretè et le peu de moyens, le pays changerait bientot de face » 23 . Pertanto, per migliorare la disastrosa condizione di deficit finanziario, Du Tillot cercò di rimettere in vigore le antiche disposizioni farnesiane sulla contabilità dello stato, ordinando la presentazione puntuale di bilanci sia preventivi che consuntivi per poter controllare costantemente entrate e uscite sostenute. Cercò inoltre di razionalizzare e uniformare il sistema della contribuzione relativo alle imposte indirette, cioè quelle derivanti da dogane, dazi su importazione e consumo, pedaggi e imposte di fabbricazione, che costituivano la maggior fonte di reddito dello stato. Per far ciò inizialmente venne creata un’unica ferma generale concessa in appalto ad una compagnia di speculatori francesi in modo da evitare la miriade di appalti frazionati che fino a quel momento avevano gestito la riscossione delle imposte. Questo sistema però, a fronte di un gettito sicuro per lo Stato, creava malcontento tra la popolazione, continuamente sottoposta a soprusi ed angherie da parte degli appaltatori. Per far fronte a questo problema, la ferma generale fu sostituita con una ferma mista in cui il controllo era esercitato anche da parte dello Stato. Per quanto riguarda invece le imposte fondiarie, Du Tillot cercò di dar vita ad un nuovo catasto (si veda il paragrafo 5.2), però solo in parte terminato 24 . Oltre al risanamento delle finanze, portato avanti quindi tramite l’aumento del gettito fiscale e la limitazione delle uscite, per migliorare la situazione economica generale era necessario anche ridare slancio all’economia. A tal proposito il Ministro promosse interventi sia in agricoltura che nel settore industriale. Per quanto riguarda l’agricoltura tentò di migliorare le coltivazioni già esistenti nel Ducato cercando di introdurne di nuove per incrementare la produzione. Diffuse nuovi processi di coltivazione e nuovi rimedi contro le malattie che colpivano e danneggiavano le colture, portando così ad una maggiore produzione. Interventi furono fatti anche per migliorare il sistema delle acque evitando le inondazioni dei campi e consentendo un’adeguata irrigazione. Si tentò inoltre di estendere le terre 20 T ogninelli L., 1998, p. 17 21 T ogninelli L., 1998, p. 17 22 C ortellini L., 1953, p. 93. 23 B ernini F., 1979, p. 136. Traduzione: «Dopo 40 anni di disgrazie e rivoluzioni, questo paese non è certo nelle condizioni di fornire letteratura; la sua povertà costituisce un nuovo ostacolo. L'educazione è carente. L'ozio è grande. Eppure ci sono spirito, semplicità, flessibilità e attitudine. Se l’Infante non dovesse combattere la povertà e la scarsità di mezzi, il paese cambierebbe completamente aspetto». 24 T ogninelli L., 1998, p. 18

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