VOL1_Tesi_con copertina
120 5. L’Atlante Sardi anche attraverso il rinnovo di antichi istituti già presenti in città. È il caso del Collegio dei Nobili che fu riformato dopo la cacciata dei Gesuiti e che, insieme al nuovo Collegio Lalatta (fondato nel 1755), ricoprì un ruolo di grande importanza nella formazione dei rappresentanti della nobiltà parmense ed estera. Fu appositamente pubblicata la Costituzione per i nuovi Regi Studi nel 1768 su indicazioni di Paciaudi, per controllare l’insegnamento impartito dai religiosi, rendendolo in linea con le disposizioni del governo, e per coordinare tutti gli insegnamenti fino all’Università di Stato 51 . Tutti questi interventi furono concepiti grazie alla presenza di personalità di grande spessore culturale che in quegli anni gravitavano attorno alla città. Oltre ai già citati Paciaudi e Bodoni, si ricordano intellettuali provenienti soprattutto dalla Francia, patria di Du Tillot e modello cui ispirarsi in quanto fiore all’occhiello dello sviluppo culturale europeo, tra cui il filosofo Étienne Bonnot de Condillac (1715- 1780), uomo fortemente informato ai principi illuministi nominato nel 1758 precettore del giovane infante Ferdinando, e il letterato Alexandre Deleyre (1726-1796), amico di Diderot e Rousseau. Colui che invece maggiormente influenzò lo sviluppo architettonico e urbanistico di Parma fu Ennemond Alexandre Petitot (1727-1801) 52 . 51 C anali G., S avi V., 1978, p. 207 52 Architetto francese, nato a Lione nel 1727. Iniziò il mestiere di architetto a 14 anni nello studio di Soufflot. Frequentò l’Accademia Reale. Nel 1745 vinse il Grandi Prix de Rome di architettura progettando un faro. Fu a Roma dal 1745 al 1750. ( P ellegri M., 1965, pp. 3-8). Fig.3 Laurent Pécheux, Ennemond- Alexandre Petitot , 1765. Olio su tela. Collezione privata. ( F iaccadori G., M ambriani C., M alinverni A. ( a cura di) 2012, p . 76) Fig.2 Paolo Maria Paciaudi, Costituzione per i nuovi regj studj , Parma, Carmignani 1768, frontespizio su disegno di Petitot, incisa da Pietro Martini. Parma, Biblioteca Palatina. ( F iaccadori G., M ambriani C., M alinverni A. ( a cura di) 2012, p. 15)
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