VOL1_Tesi_con copertina

122 5. L’Atlante Sardi 5.1.4. L’ abbellimento della città e gli interventi sul tessuto urbano Come esplicitato nei paragrafi precedenti, uno dei problemi principali che i nuovi duchi dovettero affrontare al loro arrivo a Parma fu la mancanza di edifici di rappresentanza idonei ad ospitare la corte e adatti al rango di capitale che la città ricopriva. Pertanto i primi interventi urbanistici promossi riguardarono la sistemazione dei palazzi di corte di Colorno e Parma per ridare loro il lustro perduto. Ma fu solo con la nomina di Petitot ad architetto di corte e il progressivo aumento di potere di Guillaume Du Tillot, che fu concepito un vero e proprio piano urbanistico di abbellimento generale. Questo progetto era costituito da interventi puntuali collocati secondo un asse che tagliava la città da nord a sud. A nord erano infatti previsti interventi sul Giardino ducale e sul Palazzo, a sud gli sforzi architettonici furono invece concentrati nella costruzione dello Stradone con il relativo Casino e l’Orto Botanico, mentre nel centro della città, a congiungere questi due poli di intervento, era prevista la costruzione del nuovo Palazzo Ducale che doveva fungere da cerniera tra la Pilotta, il Giardino e il tessuto medievale della città esistente 54 . I lavori iniziarono nel 1755 con la sistemazione del Giardino Ducale, devastato dagli anni di guerra durante i quali molti alberi erano stati tagliati e usati come legna da ardere per le truppe accampate. Il progetto venne inizialmente affidato da Du Tillot a Pierre Contant d’Ivry (1698-1777), specialista di giardini e architetto di prima classe all’ Académie d’Architecture di Parigi. Egli presentò nel 1752 una soluzione che prevedeva la suddivisione del giardino in tre aree distinte anche se tra loro comunicanti e relazionate: la prima, di forma triangolare quasi a simulare un cono visivo che si apriva sul Palazzo, aveva funzione di rappresentanza, la seconda era invece a vocazione produttiva e presentava bacini per l’irrigazione, la terza era incentrata sullo specchio d’acqua, presente già dall’epoca farnesiana, e doveva fungere da zona attrattiva e ricreativa con il susseguirsi di salles , cabinets e padiglioni . Ma date le difficoltà legate alla non presenza a Parma dell’architetto e le critiche mosse nei suoi confronti per i ritardi nella realizzazione dei disegni esecutivi, il ridisegno del giardino venne affidato al nuovo architetto di corte, Petitot, che iniziò le sistemazioni nel 1753. Il nuovo progetto manteneva la tripartizione prevista da 54 T assi R., 1979, p. 256 Fig. 4 Pianta della città con evidenziati gli interventi e l'asse lungo il quale sono collocati. 1. Giardino Ducale 2. Nuovo Palazzo Reale 3. Piazza Grande 4. Orto Botanico 5. Stradone 6. Casino

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