VOL1_Tesi_con copertina
143 5. L’Atlante Sardi Anche il sistema dei canali è accuratamente rilevato; sono tracciati tutti i canali, le canadelle, i condotti e gli scoli e sono campiti con sfumature di verde e azzurro. Nei corsi d'acqua principali (Naviglio del Taro, Canale del Cinghio, Canale Comune, Canale Maggiore) e nel Torrente Parma è indicata anche la direzione della corrente. Solo in taluni casi è riportato direttamente sulla mappa il nome esteso del corso d’acqua, mentre solitamente questo è indicato tramite lettere maiuscole di rimando a una legenda a bordo tavola, contenente l’elenco dei corsi d’acqua presenti. I riferimenti ai canali ripartono da A su ogni tavola, quindi i canali che attraversano più tavole sono segnati con lettere diverse a seconda del tratto in questione. Sono prive di canali le tavole III, VI, VII, XVII. Per quanto riguarda i testi, sulle tavole, oltre alle lettere relative ai canali, sono presenti il numero di isola, scritto in rosso in numeri arabi ordinali, e il numero di particella, scritto in numeri arabi cardinali in nero. Sono inoltre presenti indicazioni toponomastiche relative a strade, ponti, bastioni, porte, piazze e luoghi caratterizzanti la città come il cimitero o il Giardino Reale. I nomi delle strade sono quasi sempre riportati, tranne i casi in cui queste siano di dimensioni molto ridotte e quindi di poca importanza o qualora corrano lungo il percorso delle mura. Al contrario i nomi delle chiese sono quasi sempre omessi, tranne per la Chiesa di San Pietro in Piazza Grande (tav. 13, isola 77), la chiesa di Sant’Anna (tav. 16, isola 110), la chiesa di San Nicolò (tav. 16, isola 109), la chiesa della Santa Trinità (tav. 16, isola 114), la chiesa di Santa Elisabetta (tav. 16, isola 118) e il Battistero (tav. 18, isola 127). Nonostante la cura nel rilievo e nell’esecuzione delle mappe, chiaramente verificabile dall’analisi delle tavole che raggiungono un grado di dettaglio e una precisione decisamente sorprendenti per l’epoca, si riscontrano alcuni errori o incongruenze. Ad esempio vi sono casi in cui alcune aree non sono attribuite a nessuna particella, a causa dell’omissione della cediglia di collegamento con le aree contigue, oppure casi in cui la stessa area è attribuita a più particelle individuate tramite numeri differenti. Non sempre i confini tra le particelle sono chiaramente delineati; mancano talvolta linee che differenziano gli edifici o che separano aree tra loro confinanti. Anche la precisione del disegno, la nettezza dei tratti e la cura delle campiture varia a seconda delle tavole. In alcuni casi rimangono molti segni a matita, i confini non sono ripassati con la china rossa ma lasciati a matita e il disegno in generale è meno definito. Le tavole meno accurate sono la II, la V, la VIII, la IX, la XXII, la XXIV, la XXVII e la XXVIII. Una stranezza si registra nella rappresentazione dell’isola 50, disegnata su due tavole: la X – in accordo con quanto riportato negli elenchi dei possessori – e la XVI, con rappresentazione dei confini tra le particelle leggermente diversa e di più facile comprensione in questa seconda tavola. Inoltre in due casi la particella è presente negli elenchi dei possessori ma non è disegnata sulla tavola corrispondente; si tratta della particella 62, isola 11, tavola II e della particella 8, isola 139, tavola XVIII.
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