VOL1_Tesi_con copertina

1. La rappresentazione del territorio e della città 14 mappa, databile intorno al 2400 a.C., incisa su argilla e raffigurante una vallata percorsa da un fiume (forse l’Eufrate) circondata da montagne. Numerose sono le tavolette di argilla che riportano piante di città, confini di proprietà demaniali, sistemi irrigui e accampamenti militari, culminanti nel catasto agricolo realizzato sotto re Sargon I intorno al 2300 a.C. Anche la civiltà egiziana 4 vanta interventi in questo campo; rimane infatti testimonianza di una campagna topografica messa a punto da Ramses II (1250 a.C.) per definire i confini delle proprietà demaniali, affiancata alle misure sistematiche delle aree lungo il Nilo per poterne ristabilire i confini dopo le frequenti inondazioni. Si trattava però di rappresentazioni schematiche, finalizzate alla conoscenza del territorio interno allo stato e alla risoluzione di problematiche contingenti. Non vi era alla base uno studio scientifico vero e proprio. È necessario infatti aspettare il VI secolo a.C. perché la cartografia inizi ad assumere il ruolo di scienza. Solo con la scuola ionica, infatti, iniziarono le prime interrogazioni sulla forma e sulle dimensioni della terra, allo scopo di ottenerne una corretta rappresentazione sul piano della carta. Per quanto riguarda la forma 5 , i primi a sostenerne la sfericità, in ossequio al concetto filosofico di perfezione della sfera, furono i pitagorici (Pitagora, 570-495 a.C.), seguiti poi da Aristotele (384-322 a.C.) che la giustificò osservando che nelle navi che si allontanavano all’orizzonte scompariva alla vista prima lo scafo rispetto all’albero maestro. Inoltre anche le osservazioni astronomiche confermavano questa teoria: l’ombra proiettata dalla terra sulla luna durante le eclissi lunari era circolare e anche il sole e la luna apparivano circolari, cosicché era plausibile che lo fosse anche la terra. Altro problema fondamentale era quello rappresentato dalla difficoltà di determinare il valore della circonferenza terrestre. Il primo esperimento scientifico in tal senso fu eseguito da Eratostene (290-210 a.C.) in Egitto intorno al 250 a.C. Egli, partendo da considerazioni sulla diversa inclinazione dei raggi solari nel giorno del solstizio d’estate in due località poste a distanza nota e sullo stesso meridiano, arrivò a calcolare un valore della circonferenza terrestre molto vicino a quello effettivo (con un errore dell’1,5 % circa) 6 . Le prime cartografie derivanti da questi studi 7 raffiguravano il mondo noto a quel tempo, limitato quindi al bacino del Mediterraneo. Ne è un esempio la carta disegnata da Anassimandro (610-546 a.C.) e successivamente perfezionata da Ecateo (566-480 a.C.). Un ampliamento dei territori rappresentati si ebbe in seguito alle spedizioni di conquista e di conoscenza che portarono alla redazione di nuove mappe. Importanti furono le campagne di Alessandro Magno (356-323 a.C.), che si spinse ad oriente fino al Gange e ai confini con la Cina, e i viaggi di Pitea di Marsiglia verso ovest e fino al Mare del Nord. Queste carte erano realizzate con procedimenti empirici, le località e l’andamento morfologico del terreno erano rappresentati a vista e non vi era alcun inquadramento all’interno di un sistema di riferimento generale. Il primo ad utilizzare un rifermento fu Dicearco (350-285 a.C.) inquadrando il Mediterraneo in un reticolo con origine in Rodi, costruito a partire da un parallelo passante per lo stretto di Gibilterra e un meridiano passante per la città egiziana di Siene. Ogni località veniva definita tramite valori di distanza e posizione relative agli assi fondamentali del reticolo. Questa mappa costituì la base per le successive rappresentazioni e fu 4 Per la trattazione delle rappresentazioni in Egitto si è fatto riferimento a M onti C., V itelli E., 1981, pp. 482-486; D occi M., M aestri D., 1993, pp. 7-12. 5 Per la determinazione della forma della terra e del raggio si è fatto riferimento a M igliaccio F., 2007, p. 2; R inaudo F., 2009, pp. 89-91. 6 Il valore stimato da Eratostene era pari a 250.000 stadi. Vi sono incertezze sul corrispondente valore metrico dello stadio egiziano, ma se lo si assume pari a 157,5 m, come nella versione maggiormente accreditata, il valore della circonferenza terrestre corrisponde a 39.400 km, molto vicino a quello effettivo di 40.000 km. 7 Per le cartografie sviluppatesi in epoca greca si è fatto riferimento a M igliaccio F., 2007, pp. 1-3; M onti C., V itelli E., 1981, pp. 482-486; D occi M., M aestri D., 1993, pp. 12-15.

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