VOL1_Tesi_con copertina
149 5. L’Atlante Sardi anche dati ulteriori riguardanti specifiche sui possedimenti, ovvero destinazioni d’uso dell’immobile o quota di proprietà nei casi di condominio, gradi di parentela, patronimici e informazioni aggiuntive inerenti ai possessori, non classificabili in una categoria predefinita. In modo particolare si segnala l’uso del patronimico, preceduto da “quondam” unicamente nella tavola VII. Qualora la particella sia in comproprietà, i nomi dei possessori sono indicati di seguito separati da virgole o dalla congiunzione “e”, solitamente anteposta all’ultimo soggetto dell’elenco. Fanno eccezione i casi in cui i possessori abbiano lo stesso cognome; questo infatti viene citato solo una volta seguito dai nomi dei proprietari separati da virgole. Spesso viene indicato anche il grado di parentela tra i comproprietari. Un diverso utilizzo del grado di parentela si ha quando il proprietario non viene individuato attraverso il suo nome e cognome, ma solo in virtù della relazione parentale con un altro possessore citato interamente. In tali casi è arduo risalire al proprietario in oggetto dalla semplice analisi dei dati dell’Atlante. Nell’Atlante Sardi vengono segnalate anche altre forme di possesso dell’immobile che esulano dalla proprietà semplice, ovvero il condominio e il livello 114 . Nel primo esempio vengono annoverati tutti i condomini indicando per ognuno la rispettiva quota di proprietà, nel secondo vengono riportati sia il nome del livellario, solitamente un privato cittadino, che del proprietario, di norma un ente religioso. Sono indicate anche altre forme di proprietà quali benefizi e vitalizi, ma non gli immobili in affitto. Pertanto le informazioni desumibili dall’analisi di tali elenchi sono i dati anagrafici del proprietario, con riferimento particolare a nome, cognome e titolo, informazioni funzionali o di consistenza nei casi in cui sia riportata la presenza di più piani, la relazione di parentela tra alcuni comproprietari, la tipologia di fruizione dell’immobile, limitatamente però ai casi di livello, beneficio e vitalizio. Si tratta comunque di informazioni di tipo qualitativo, non direttamente e facilmente utilizzabili per indagini strettamente statistiche sulla città. Molto frequenti sono le forme abbreviate per indicare sia nomi propri che di uso comune. Le strategie di abbreviazione più utilizzate sono il simbolo di abbreviatura 115 , la trascrizione in apice della parte terminale della parola e l’indicazione dell’iniziale maiuscola seguita da un punto per i termini maggiormente conosciuti. Quando invece il possessore è lo stesso per due particelle consecutive il nome non viene ripetuto ed è sostituito da “suddetto”. Numerosi sono anche i legami tra particelle, esplicitati di norma tramite parentesi graffe, per indicare parziali modifiche della proprietà o caratteristiche comuni a più particelle riportate come nota a margine. Nel registrare i possessori, di norma l’estensore dell’Atlante riporta prima il cognome e poi il nome proprio. Si riscontrano però alcune eccezioni segnalate di seguito: • tav. II, isola 12, particella 22. Bruno Z illioli • tav . X, isola 49, particella 37. Gaspar D’A ntonio • tav. XIII, isola 65, particella 6. Andrea S ilva • tav. XV, isola 103, particella 17. Claudio F errari Altre eccezioni riguardano la mancata indicazione del proprietario sostituito dal toponimo o dal nome del Santo cui l’istituzione è dedicata. La tabella seguente riassume tali situazioni particolari. 114 Con livello si intende un tipo di contratto diffuso dal Medioevo all’Ottocento che consisteva nella concessione di un immobile dietro il pagamento di un fitto e con l’obbligo di cura e miglioramento dello stesso. È un contratto per certi versi paragonabile all’enfiteusi. 115 Soprassegno usato per indicare una parziale elisione grafica della parola.
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