VOL1_Tesi_con copertina
166 6. Il Sistema Informativo Geografico Storico sulla città di Parma All’interno di ogni sezione la numerazione particellare riprende dall’unità, mentre è del tutto assente, differentemente dall’Atlante Sardi, la numerazione degli isolati. La struttura generale è quindi costituita da sezioni, fogli e numeri di particella, ma il numero del foglio è irrilevante al fine di indentificare univocamente la particella; esso serve solo per determinare la sua precisa collocazione spaziale. I dati presenti sono sia di tipo cartografico, ovvero di diretta derivazione dalle tavole, che di tipo descrittivo, ricavabili quindi dai registri. I primi riguardano la caratterizzazione delle aree, ovvero se sono coperte o scoperte, con l’indicazione grafica di quelle a verde, le indicazioni toponomastiche e la delineazione delle micropiante; i secondi sono più estesi rispetto a quelli del Sardi e contengono, oltre alle informazioni sul proprietario come nome, cognome, titolo, professione, patronimico e luogo di residenza, anche indicazioni sul bene, quali indirizzo (completo di via e civico), destinazione d’uso ed estensione. Il collegamento tra i registri e le tavole è desumibile attraverso il numero di particella e la sezione urbana. Collegato al catasto del 1853 è il coevo censimento, organizzato anch’esso in volumi corrispondenti alle sezioni indicate nel catasto, anche se qui vengono chiamate quartieri. Le informazioni sugli abitanti sono raggruppate per nucleo familiare e ordinate per indirizzo di residenza. I dati sono sia di natura anagrafica (nome, cognome, titolo, età, luogo di nascita se diverso da Parma) che relativi allo stato civile, all’impiego, alla religione, al grado di istruzione, alla necessità o meno di vaccinazioni, ai difetti fisici e all’abituale luogo di residenza. Data la presenza dell’indirizzo anche in questi registri, il collegamento con la fonte catastale può essere fatto agevolmente tramite questo, potendo così identificare univocamente l’immobile. Passando alle soglie successive – 1901 e 1940 – i censimenti iniziarono ad essere realizzati con cadenza regolare, indipendentemente dalle operazioni di rilievo catastale, come avvenuto invece per il 1767 e il 1853, e con la stessa impostazione. Per questo motivo, nell’analisi delle fonti preliminare alla strutturazione del data- base, non è stato individuato uno specifico censimento di riferimento, lasciando aperta la possibilità di inserire i dati di tutti i censimenti realizzati nello stesso torno di tempo dei catasti considerati. Dall’analisi dei catasti del 1901 e del 1940, si è visto come le informazioni cartografiche diventino sempre più scarne e relative solo alla distinzione tra aree coperte o scoperte, alla toponomastica stradale e degli edifici principali. Al contrario i dati contenuti nei registri diventano sempre più consistenti, con inserimento di specifiche ulteriori relative agli edifici. In particolare nel catasto del 1901 in aggiunta ai dati presenti nelle soglie precedenti compaiono anche la qualità della posizione dell’immobile, lo stato di conservazione dell’edificio e il numero di vani per piano, dando così anche informazioni relative all’altezza dei fabbricati. La struttura complessiva della fonte è comunque riconducibile alle esperienze precedenti trattandosi dell’associazione di tavole grafiche a registri contenenti i dati su immobile e proprietario tramite il numero di particella, qui progressivo su tutta la città e quindi univoco senza necessità di associazione né al numero di isolato, né alla sezione urbana, peraltro non presenti. Cambia invece la struttura del catasto del 1940 che presenta un corpus documentario più complicato, come prescritto dalle nuove normative. I dati descrittivi sono infatti scomposti in più registri: registro delle partite , registro dei possessori e tavola censuaria. Il registro delle partite contiene l’elenco delle ditte composte da uno o più intestati, titolari degli stessi diritti su tutte le particelle in carico, e contrassegnate da un numero di partita. Sono qui indicati i dati di carico e scarico relativi ad ogni ditta. Il registro dei possessori è invece un elenco alfabetico dei proprietari di tutto il comune. Più simile ai sommarioni analizzati precedentemente è invece la tavola censuaria , contenente l’elenco delle particelle con dati relativi a indirizzo, classamento, consistenza catastale, rendita e nomi dei possessori. Il collegamento tra tavola censuaria e mappe avviene attraverso il numero di particella e il numero di foglio di mappa, dal momento che la numerazione particellare non è progressiva sull’intera città ma sul singolo foglio.
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