VOL1_Tesi_con copertina

167 6. Il Sistema Informativo Geografico Storico sulla città di Parma Ricapitolando quindi, i dati che possono essere ricavati dai catasti sono di tipo cartografico e descrittivo, mentre quelli desumibili dai censimenti sono solo di tipo descrittivo. Le informazioni possono inoltre essere raggruppate in tre categorie principali: sulla particella, sui proprietari/abitanti e sulla viabilità. Si nota come avvicinandosi alla contemporaneità il numero di dati contenuti nei documenti e la loro tipologia aumenti sensibilmente. I registri dell’Atlante Sardi contengono infatti informazioni relative prevalentemente al possessore, e nella maggior parte dei casi limitate a generalità ed eventuale titolo o mestiere, relegando a pochi casi quelle riguardanti l’immobile. Nelle soglie successive invece aumentano i dati sull’immobile, arricchendosi di valori di estensione, qualità e indicazione costante della destinazione d’uso, arrivando fino al numero dei piani e dei vani nel 1901. A partire dal 1853 compaiono inoltre gli indirizzi, del tutto assenti nell’Atlante e ricavabili solo dalla consultazione della mappa. Diversa è anche l’unità minima considerabile: nei catasti fino al 1901 questa è identificabile formalmente con la particella, ma vi sono comunque casi in cui questa è ulteriormente frazionata distinguendo tra i piani dell’edificio o tra edificio principale e pertinenze. Nel 1940 compare invece costantemente il subalterno come unità minima al di sotto della particella, per indicare le varie unità immobiliari al suo interno. Nonostante la suddivisione della particella in sotto unità, il collegamento tra registri e mappa avviene su tutte le soglie tramite la particella. Sulla mappa non compare infatti il numero di subalterno ma solo quello di particella, mentre nei registri la presenza del subalterno è necessaria per attribuire il proprietario alla corrispondente porzione di proprietà dell’immobile. Il subalterno inoltre non ha un corrispettivo grafico; non interviene quindi nelle relazioni tra mappa e registro, ma si configura come la chiave di legame tra la porzione di fabbricato e il possessore. La relazione tramappa e registri è quindi, per tutte le soglie storiche, la particella; diversa è però la sua identificazione univoca: nell’Atlante Sardi è individuata tramite il suo numero progressivo e il numero di isolato, nel catasto del 1853 tramite il suo numero progressivo e la sezione urbana, nel catasto del 1901 è determinata solo dal suo numero identificativo, mentre nel catasto del 1940 dal suo numero e dal numero di foglio. Variano anche i collegamenti con le fonti censuarie; nel 1765 sono garantiti dalla corrispondenza col nome del possessore dell’immobile, mentre nelle soglie successive grazie alla concordanza degli indirizzi. Alla luce di queste considerazioni, si nota come la struttura che emerge sia complessa e variegata sia in termini di dati che di relazioni, proprio in virtù della coesistenza di più soglie storiche, così lontane nel tempo. Fig. 1 Relazioni che si instaurano tra le fonti considerate.

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