VOL1_Tesi_con copertina
168 6. Il Sistema Informativo Geografico Storico sulla città di Parma 6.1.3. Problematiche affrontate e strategie adottate Nella strutturazione del data-base si è fatto riferimento ad alcuni assunti fondamentali che fungessero da linee guida per l’elaborazione generale, indirizzando di volta in volta le scelte. Innanzitutto, affinché il sistema funzioni correttamente, non vi deve essere ridondanza delle informazioni, sia per evitare un inutile sovraccarico di dati, sia per limitare errori di compilazione che portino a discordanze tra informazioni riguardanti lo stesso elemento. Altro fattore importante è la distinzione tra le fonti (intese come l’insieme del corpus documentario relativo ad un catasto storico, ad un censimento, ecc.) e la separazione tra categorie documentarie (intese come l’insieme di documenti tipologicamente affini, facenti capo alla stessa fonte o a fonti differenti); è essenziale che ogni dato sia associato alla fonte da cui è stato tratto e che dati provenienti da categorie documentarie diverse si trovino su tabelle diverse. Si vuole infatti poter digitalizzare i singoli documenti separatamente e in tempi diversi, consentendo un’implementazione del sistema dilazionata nel tempo e la consultazione indipendentemente delle fonti. Deve comunque essere garantita anche la consultazione interrelata delle fonti su tutte le soglie storiche. Per assicurare inoltre la scientificità dell’intervento, i dati devono essere inseriti così come riportati dalla fonte, senza alcuna interpretazione o forzatura eccessiva, e deve essere possibile una loro verifica in un qualunque momento, tramite l’inserimento del preciso riferimento archivistico. In ossequio quindi all’assunto che prevede la separazione tra categorie documentarie, la prima fase del lavoro ha riguardato la strutturazione del sistema relativa unicamente alle fonti catastali, in modo che funzionasse sia sincronicamente che diacronicamente. Data la grande eterogeneità dei dati e delle relazioni analizzata precedentemente, ci si è interrogati su quale fosse la struttura da utilizzare per una migliore gestione complessiva. Tra le varie soluzioni possibili, l’attenzione è stata posta in particolare su due alternative: una struttura che privilegiasse la coerenza interna della singola fonte, grazie alla creazione di tabelle specifiche per ognuna, oppure una struttura che, a scapito della compattezza generale e della coerenza sulle singole fonti, rendesse possibile una maggiore omogeneità del data-base su tutte le soglie storiche. Si è deciso di adottare questa seconda soluzione, in quanto consente di fare più agevolmente interrogazioni diacroniche conservando una struttura generale piuttosto semplice. Sono state quindi create tabelle uniche per tutte le soglie storiche in riferimento ad elementi omologhi (ad esempio particelle, isolati), associando ad ogni record il riferimento alla fonte, e quindi alla soglia storica. Questa scelta ha comportato l'insorgere di un ulteriore problema, legato alla necessità di individuare un identificativo univoco da attribuire alla particella su tutte le soglie storiche, affinché questa potesse essere usata come chiave di collegamento tra i dati ricavabili dai registri catastali e quelli relativi alla cartografia. Data la varietà di casi riscontrabili nelle fonti a disposizione, si è deciso di comporre una stringa alfanumerica che comprendesse il riferimento alla fonte e i numeri di tavola, di isolato e di particella 4 . I dati su fonte, foglio e numero di particella sono presenti su tutte le soglie, mentre quelli relativi agli isolati sono forniti solo dall’Atlante Sardi. Si è quindi deciso di numerare tutti gli isolati sui catasti posteriori all’Atlante, ritenendo questa operazione giustificata anche dalla volontà di creare l’unità grafica “isolato” su tutte le soglie, per poter compiere indagini sui singoli isolati. Rimanendo in tema di numerazione, altro problema è stato rappresentato dalla presenza nel numero di particella di frazioni (nell’Atlante Sardi), di lettere, “bis”, “tris” (nei catasti successivi). In prima istanza si è pensato di risolvere il problema trattando il campo relativo al numero di particella come testo e non come numero, 4 La stringa compone nell’ordine: il numero di riferimento della fonte storica, T (tavola) e il numero di tavola, I (isola) e il numero di isola, P (particella) e il numero di particella. Ad esempio per la particella 10, isola 50, tavola X dell’Atlante Sardi, la stringa risulta così strutturata 1T10I50P10.
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