VOL1_Tesi_con copertina

183 6. Il Sistema Informativo Geografico Storico sulla città di Parma separazione tra orti o nella delimitazione di cavedi), il muro è stato digitalizzato come una linea cercando di seguire la sua mezzeria o l’allineamento col profilo dell’edifico, a seconda dei casi. Nei casi in cui invece i muretti segnino il confine con la strada, sono stati considerati interni alla particella ed è stata digitalizzata la linea a contatto con la strada. Nella vettorializzazione si è deciso di procedere per aree, ridisegnando solamente la sagoma degli edifici, trascurando quindi tutti i dettagli relativi alle micropiante e al disegno dei portici. L’articolazione spaziale interna agli edifici è stata tralasciata dal momento che non forniva indicazioni indispensabili per la struttura del sistema informativo. Il dato relativo a tali riproduzioni non viene però tralasciato in quanto al di sotto del ridisegno vettoriale è sempre visualizzabile la mappa raster originale. Per quanto riguarda i portici è necessario distinguere tra due tipologie: quelli interni agli edifici principali e quelli su fronte strada. I primi, quasi sempre situati attorno ai chiostri all’interno dei complessi monastici, sono stati compresi all’interno della sagoma dell’edificio di pertinenza. I secondi, non attribuiti dal Sardi a nessuna particella, sono stati considerati come area coperta appartenente all’edificio, attribuendo ad ogni particella l’area di portico ad essa antistante. Questa scelta è stata operata in virtù del fatto che, prescindendo dalla spettanza giuridica pubblica o privata dell’area porticata, questa risulta coperta dai piani superiori dell’edificio e quindi, al fine di una classificazione in termini di area edificata o scoperta, è logico che sia considerata come edificata. Allo stesso modo non sono state dettagliate neanche le aree a verde; è stato tralasciato il disegno delle aiuole e dei percorsi, sia nei giardini che tra gli orti coltivati, non sapendo se si tratti di percorsi realmente rilevati o solamente disegnati per evocare la destinazione del lotto ovvero per puro abbellimento della tavola. Un cenno particolare merita il trattamento del sistema dei canali. In quanto elementi con sviluppo lineare, la loro digitalizzazione (al momento non ancora effettuata)avverràtramitepolilineecheneseguiranno l’andamento, sovrapponendosi alla trama delle particelle e interessando sia i tratti in cui sono interrati che quelli in cui scorrono a cielo aperto. Questo lascia il problema del trattamento delle aree considerate come canale nell’Atlante. Si è pertanto deciso di far rientrare queste aree all’interno del sedime stradale (qualora il canale sia esterno al perimetro dell’isola) e di attribuirla invece alle particelle come area scoperta (nei casi in cui il canale attraversi l’isolato), indicandone in nota la presenza. L’attribuzione di queste aree all’una o all’altra particella, spesso non semplice, è stata in molti casi determinata tramite il confronto con la copia dell’Atlante Sardi conservata presso l’Archivio Storico Comunale di Parma, nella quale non sono più individuati i singoli edifici ma solamente i perimetri delle particelle, permettendo di capire a quale particella sia attribuita un’area. Il confronto con la copia è stato effettuato anche per risolvere altri numerosi problemi di interpretazione delle mappe. I problemi principali sono stati determinati dalla non sempre chiara delineazione dei confini tra le particelle; si registrano infatti casi di assenza totale di linee o di poca pulizia del disegno, tali da rendere confusa la rappresentazione. Si hanno inoltre casi di dubbia attribuzione di aree alle particelle, o perché la stessa area è legata con cediglia a due particelle differenti o perché non è attribuita a nessuna. In tutte queste circostanze si è cercato di comprendere quale avrebbe potuto essere la corretta attribuzione, servendosi del confronto con la copia oppure con gli elenchi dei possessori, specificando sempre in nota la fonte che ha permesso di dirimere le controversie. Si registrano tuttavia alcuni casi in cui non è stato possibile risolvere i dubbi e, per non forzare oltre misura l’interpretazione del documento, si è deciso di lasciare tali aree come non attribuite, in attesa di ulteriori documenti che chiariscano la situazione. Il risultato finale dell’operazione di vettorializzazione vede la delineazione dei poligoni costituenti le aree coperte e scoperte, delle particelle e degli isolati. È possibile visualizzare le varie entità geometriche su livelli differenti e con rese grafiche determinate dall’utente. Le possibilità di visualizzazione sono tuttavia

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