VOL1_Tesi_con copertina

1. La rappresentazione del territorio e della città 21 editori stranieri, in particolare fiamminghi. Questo non per la mancanza di incisori ed editori italiani di ottimo livello – si ricordino, ad esempio, Magini, Gastaldi, Bertelli e Lafrery, operanti a Roma dopo il 1550 – quanto per la concezione che si aveva in Italia della produzione cartografica. In Italia infatti le riproduzioni erano essenzialmente commissionate dai sovrani per ragioni di autocelebrazione, di conoscenza dei sistemi difensivi o di descrizione delle proprietà fondiarie. Di conseguenza tali raffigurazioni uscivano di rado dall’ambito di corte per cui erano state prodotte; inoltre la volontà di compiacimento del principe, che stava alla base della loro realizzazione, le rendeva spesso poco attendibili 18 . È necessario pertanto fare riferimento alle produzioni europee che, come accennato precedentemente, in questo periodo risultano più significative. Tra queste, degna di nota è la Cosmographia di Sebastian Münster 19 , risalente al 1544, ma conosciuta nella sua più celebre edizione del 1550 in cui appare rinnovata nel repertorio iconografico, imponendosi come studio di grande rilievo nel panorama dell’epoca. Si tratta di un’opera in più volumi, ognuno dei quali corrisponde a una regione della Cosmographia tolemaica, riscoperta alla fine del XIV secolo, di cui ricalca il modello teorico. Contiene 14 carte geografiche fuori testo e 101 carte geografiche e vedute intercalate al testo. Le immagini e le descrizioni di città sono riferite a tutto il mondo conosciuto, con attenzione principale alla Germania. Ogni libro è preceduto da cartografie generali cui seguono particolari più dettagliati paese per paese. Il testo è povero di indicazioni geografiche e dà maggior risalto alle informazioni storico-politiche. La commistione di carte geografiche e vedute urbane all’interno dello stesso testo continuò fino alla fine del XVI secolo, quando si impose un nuovo genere editoriale basato esclusivamente su raccolte di disegni di città. Decisivo per questo passaggio fu il Civitates Orbis Terrarum di Georg Braun 20 pubblicato tra il 1572 e il 1617. Esso infatti riporta piante di numerose città, incise per la maggior parte da Franz Hogenberg, accompagnate da descrizioni di carattere storico ed economico. Sono presenti 546 vedute raffigurate utilizzando diversi metodi di rappresentazione 21 . 18 M iani U luhogian F., 1989, pp. 105-106 19 Si è fatto riferimento a D e S eta C. 1985, pp. 26-54; V ernizzi C., 2004, p. 42 20 Si è fatto riferimento a B oido C., 2010, p. 56; V ernizzi C., 2004, p. 43 21 Per la trattazione dei metodi di rappresentazione si è fatto riferimento a D e S eta C. 1985, pp. 38-45; V ernizzi C., 2004, pp. 42-45; M iani U luhogian F., 1989, p. 107; B oido C., 2010, p. 55; D occi M., M aestri D., 1993, pp. 112-114. Fig. 5 Georg Braun, Civitates Orbis Terrarum , 1572. Rappresentazione della città di Roma. (http://commons.wikimedia.org/)

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