VOL1_Tesi_con copertina

1. La rappresentazione del territorio e della città 23 delineato e rappresenta tutte le emergenze architettoniche e non. Dal punto di vista grafico il disegno è al tratto, con l’uso di penna su carta, arricchito da campiture acquerellate. Parallelamente alle rappresentazioni di città, in epoca rinascimentale ripresero anche gli studi di cartografia propriamente detta. L’esplorazione delle terre oltre il bacino del Mediterraneo portò all’utilizzo di nuovi e sempre più precisi strumenti per il calcolo delle coordinate. L’invenzione della stampa inoltre consentì la circolazione delle carte in unmaggior numero di copie e contribuì alla diffusione delle conoscenze geografiche. Tra le personalità di spicco si ricorda Gerardo Mercatore (1512- 1594), nome italianizzato di Gerhard Kremer, cosmografo, geografo, cartografo e matematico di origine fiamminga. A lui si deve una carta (si veda il paragrafo 1.2.3) fondamentale per la navigazione, in cui è indicata la rotta più facile da seguire, anche se non la più breve, per collegare due punti sulla superficie terrestre. Tale rotta consente infatti di mantenere costante la direzione indicata dalla bussola, tagliando tutti i meridiani dello stesso angolo (lossodromia). Oltre che per la carta sopracitata, Mercatore è noto anche per aver sistematizzato le nozioni geografiche dell’antichità, trasformando così la composizione delle carte in una vera e propria scienza basata su calcoli matematici e non su procedimenti empirici. La rivoluzione copernicana (Copernico, 1473-1543) diede nuovo impulso alla geodesia, sconfessando definitivamente la visione cosmocentrica tolemaica e definendo i tre movimenti fondamentali della terra (rotazione intorno al proprio asse, rivoluzione intorno al sole, moto dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell’eclittica 24 ). Più tardi un nuovo metodo per stabilire le distanze tra due punti sulla superficie terrestre si fece largo grazie a Snellius 25 (1580-1626) il quale introdusse la triangolazione, cioè una serie di triangoli concatenati, aventi a due a due un lato in comune, che copriva l’intera superficie del globo. In questo modo bastava misurare un lato e gli angoli ad esso adiacenti per determinare, in un opportuno sistema di riferimento, le coordinate di tutti i vertici e quindi la reciproca distanza. 24 M igliaccio F., 2007 p. 6 25 Si è fatto riferimento a M igliaccio F., 2007, p. 6; M onti C., V itelli E., 1981, p. 494. Fig. 6 Leonardo da Vinci. Pianta di Imola, 1502. (http://it.wikipedia.org/ )

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