VOL1_Tesi_con copertina
1. La rappresentazione del territorio e della città 34 all’aumentare della longitudine. Per limitare tali deformazioni lineari, è necessario cartografare aree di longitudine limitata e precisamente pari a 6°. Perciò si ripete l’operazione di proiezione per più fusi 38 affiancati, definendo un sistema di riferimento indipendente e specifico per ogni fuso, dotato di un proprio meridiano fondamentale e di un proprio cilindro di proiezione di base. Ciò fa sì che possano essere stabilite relazioni analitiche e metriche solo tra punti giacenti all’interno dello stesso fuso e non su fusi diversi anche se contigui. Per ovviare a questo inconveniente, spesso si è scelto di creare zone di sovrapposizione tra un fuso e l’altro in modo da poter compiere calcoli geodetici anche tra punti non appartenenti allo stesso fuso. Per limitare ulteriormente le deformazioni si applica al cilindro un coefficiente di contrazione pari a 0,9996, il che lo rende secante all’ellissoide. La rappresentazione viene inoltre traslata verso ovest di 500.000 m attribuendo una nuova origine alle ascisse, detta falsa origine, per evitare che compaiano valori di ascissa negativi all’interno del fuso. Il sistema UTM è utilizzato in sessanta paesi, anche se non tutti adottano lo stesso sistema di coordinate. Una particolare rappresentazione cartografica è quella basata sul sistema UTM-UPS ( Universal Transverse Mercator projection - Universal Polar Stereographic projection ), che rappresenta l’intera superficie terrestre. Questo particolare sistema prevede l’utilizzo del sistema UTM per latitudini comprese tra 80° N e 80° S, mentre per la rappresentazione dei poli utilizza la proiezione stereografica polare 39 . Questo secondo tipo di proiezione è l’unica geometrica di tipo conforme. I paralleli sono rappresentati come circonferenze, mentre i meridiani tramite semirette aventi origine comune nel polo. È conforme in quanto soddisfa le caratteristiche di perpendicolarità tra meridiani e paralleli e costanza del fattore di scala in tutte le direzioni. Basata invece su una proiezione conica è la carta di Lambert 40 . Il cono utilizzato ha l’asse coincidente con l’asse di rotazione terrestre e apertura variabile in modo da essere tangente al parallelo medio della zona da cartografare. La superficie appare rappresentata all’interno di un settore circolare variabile a seconda dell’angolo di apertura del cono e del parallelo assunto come riferimento. Il reticolo cartografico è costituito da paralleli, rappresentati da archi di circonferenza, e da meridiani, rappresentati invece da semirette uscenti dal punto omologo al vertice del cono. La deformazione aumenta allontanandosi dal parallelo di tangenza e varia quindi proporzionalmente alla latitudine, mentre rimane costante lungo lo 38 Ampiezza in longitudine dell’area da cartografare 39 M igliaccio F., 2007, pp. 48-49. 40 M igliaccio F., 2007, pp. 49-51. Fig. 11 Reticolo geografico sul piano della Carta di Gauss. 1820. ( M igliaccio F., 2007 p. 46)
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