VOL1_Tesi_con copertina

1. La rappresentazione del territorio e della città 44 stimate «solo con il vedere» 58 , e la soluzione di problemi pratici legati al rilievo architettonico e topografico. Tra le altre personalità di spicco si ricordano Egnazio Danti (1536-1586), autore di opere sull’uso della strumentazione diffusa all’epoca, Peter Bienewitz (1495-1552) che scrisse nel 1524 un trattato sui metodi cartografici, Cosimo Bartoli (1503-1572) a cui si riconosce il contributo nella divulgazione delle conoscenze acquisite nel campo della misurazione in generale, più che le innovazioni scientifiche da lui direttamente apportate. Sua è l’opera Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, ecc , utile per conoscere lo stato dell’arte di allora. In essa egli descrive metodi e strumenti per misurare indirettamente distanze, volumi e per il rilevamento territoriale 59 . Di fondamentale importanza fu la teorizzazione nel 1533 da parte di Gemma Frisius (1508-1555) del principio della triangolazione per intersezione in avanti 60 , precedentemente trattata anche da Alberti (che la considerava fondamentale per il rilievo del territorio e per la costituzione di una rete di appoggio per il rilievo dei centri abitati), ma mai fino ad allora dimostrata tramite una formulazione teorica. Si trattava di un metodo che permetteva di stabilire la posizione di un punto inaccessibile a partire dalla determinazione di una base (linea di lunghezza nota) e dalla conoscenza degli angoli di direzione presenti tra i vertici della base e il punto da rilevare. Così facendo si potevano sostituire le tre misurazioni lineari canoniche con una misurazione lineare e due angolari, quasi sempre di più facile realizzazione. Si procedeva così alla realizzazione di una maglia di triangoli concatenati (da cui il termine triangolazione). Tale metodo consentiva una buona precisione per i punti ben visibili dai vertici della base, utilizzati come punti di stazione, e per angoli ampi. Per i punti posti in asse con la linea di base invece la determinazione risultava più imprecisa e spesso si ricorreva all’utilizzo di basi ausiliarie ortogonali alla prima. Queste teorizzazioni trovarono largo impiego nei secoli XVII e XVIII quando fiorì la produzione cartografica legata principalmente alla redazione di cartografie di stato e di mappe catastali, per le quali il rilievo topografico ebbe fondamentale importanza. In questi secoli si svilupparono e perfezionarono la strumentazione e i metodi di rappresentazione cartografica. Risalgono a questo periodo scritti sull’uso dei nuovi strumenti e sul procedimento da tenere per eseguire praticamente i rilievi sul campo. Non vi furono invece particolari innovazioni dal punto di vista metodologico; si procedette principalmente alla codificazione e sistematizzazione di idee pregresse e già da tempo applicate e si assistette alla diffusione dei manuali di topografia. Importante fu l’attività del 1823 di Ignazio Porro (1801-1875) che introdusse la celerimensura 61 . Tale metodo, usato per il rilievo di dettaglio, consisteva nel rilevare i punti di interesse riferendoli a un sistema di tre assi cartesiani ortogonali X, Y e Z, con origine in un punto di coordinate note detto “punto di emanazione”. Di ogni punto si calcolavano quindi, con metodi indiretti, distanza, angolo zenitale e angolo azimutale rispetto a questo sistema di riferimento. Così facendo si riducevano molto le operazioni di misurazione, potendo determinare contemporaneamente sia la posizione planimetrica del punto (stabilita tramite distanza e angolo azimutale) sia la sua quota (calcolata grazie all’angolo zenitale). Questo sistema fu largamente utilizzato fino all’avvento delle moderne tecnologie e della moderna strumentazione. 58 L. B. A lberti , Delle piacevolezze delle Matematiche , in Opuscoli morali di Leon Battista Alberti gentil’huomo fiorentino: Ne’ quali si contengono molti ammaestramenti, necessarij al viver de l’Huomo, così posto in dignità, come privato. Tradotti, e parte corretti da Cosimo Bartoli , Venezia, Franceschi 1568, p. 225. È all’interno di quest’opera che si trova la prima pubblicazione a stampa dei Ludi Matematici , ad opera di Cosimo Bartoli nel 1568. 59 D occi M., M aestri D., 1993, p. 119. 60 D occi M., M aestri D., 1993, p. 123; Il rilievo topografico in <http://circe.iuav.it/labfot/ LabCons/materiali_lab/rilievo%20topografico.pdf> 61 D occi M., M aestri D., 1993, p. 243

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