VOL1_Tesi_con copertina

66 2. Analisi storica dei catasti 2.2.4 I catasti nello Stato della Chiesa Dopo la caduta del regime napoleonico, nello Stato della Chiesa si procedette ad un riordino amministrativo generale, di cui la redazione di un nuovo catasto fu parte integrante. L’idea di un catasto moderno che superasse i particolarismi rintracciabili negli estimi delle varie comunità appartenenti allo Stato pontificio era già stata concepita da Innocenzo XI nel 1681, ma dovette essere tralasciata a causa delle ingenti spese del rilievo diretto e quindi venne realizzato solo un catasto descrittivo per altro non completamente compiuto 59 . Seguì a questo il Catasto Piano, risalente al 1777 durante il papato di Pio VI, che tentò di estendere a tutto lo Stato il catasto innocenziano. Ma la realizzazione di un catasto moderno si ebbe solo con la redazione del catasto Pio-Gregoriano, iniziato nel 1816 per volontà di Pio VII e attivato nel 1835 da Gregorio XVI. Fu il motu proprio del 6 luglio 1816 Reformatio publicae administrationis e tribunalium ditionis pontificiae che portò alla formazione del nuovo catasto generale rustico e urbano 60 . Era un catasto geometrico-particellare, fortemente ispirato a quello teresiano, basato sul principio della generalità dell’imposta e sulla stima peritale, per porre fine a privilegi ed esenzioni, ed esteso a tutto il territorio dello Stato. Le operazioni di rilevo non poggiavano su alcuna triangolazione ed erano condotte per mezzo di tavoletta pretoriana, catene e canne metriche. Le mappe realizzate erano orientate a nord con una scala di rappresentazione variabile tra 1:2000 per i terreni e 1:1000 per i fabbricati, usando unità di misura riferite al sistema metrico decimale di recente introduzione. Dal punto di vista grafico i disegni presentavano numerose convenzioni soprattutto relativamente al colore delle campiture: gli edifici erano tinteggiati in rosso con contorno dal segno più spesso verso sud-est a simulare la tridimensionalità, i campi coltivati presentavano cromie diverse in base alla coltivazione secondo modelli esistenti e approvati dalla Direzione Generale dei Catasti, i cortili all’interno degli edifici erano lasciati bianchi, le strade erano acquerellate in color grigio chiaro e i corsi d’acqua in azzurro. Per quanto riguarda il verde, i giardini cittadini erano disegnati e gli alberi erano rappresentati in assonometria. Attenzione particolare era data a chiese e monumenti, le prime perimetrate da linee punteggiate e contrassegnate con una croce, i secondi contornati da linee continue e campiti in nero nella parte esistente 59 M arino A., 1996, p. 10 60 G remoli S., P rocaccia C., 2003, p. 145 Fig. 6 Catasto Pio Gregoriano Rione IX Pigna. (http://farm9.staticflickr.com )

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