VOL1_Tesi_con copertina
77 3. Il trattamento digitale delle fonti storiche 3.2. I sistemi informativi geografici storici (HGIS) Uno degli strumenti più innovativi che le nuove tecnologie mettono a disposizione degli storici è rappresentato dai GIS ( Geographic Information System ). Questi strumenti, nati in Nord America nellametà degli anni Sessanta del Novecento, erano usati principalmente dagli enti locali per la gestione e la pianificazione del territorio o da compagnie fornitrici di trasporti o di energia. Oggi cominciano ad essere impiegati anche per il trattamento di dati storici, grazie alla possibilità di essere implementati attraverso l’inserimento di planimetrie storiche e dati derivanti da censimenti, catasti e altre fonti storiche descrittive. Da questa integrazione sono nati i sistemi informativi storici (HGIS, Historical Geographic Information System ), ovvero sistemi che utilizzano la tecnologia GIS, ma consentono di gestire anche dati di carattere storico. Il GIS infatti consente di relazionare dati spaziali, rappresentati su una base cartografica correttamente inquadrata all’interno di un sistema di riferimento geografico (georiferita), e dati di carattere descrittivo e testuale. Ad ogni elemento spaziale sono associati i corrispondenti attributi descrittivi. È quindi un sistema formato da una o più basi cartografiche e da un complesso di dati organizzati in un data-base relazionale, tra loro interrelati e associabili agli elementi cartografici. Il GIS è uno strumento di archiviazione, analisi, visualizzazione e restituzione di informazioni. I dati vengono inseriti nel data-base e organizzati in tabelle, in modo che siano logicamente strutturati e interpretabili dal calcolatore. Tra le singole tabelle sono stabilite connessioni relazionali che consentono il collegamento tra i dati e la loro analisi e rielaborazione. È infatti possibile compiere interrogazioni ( query ) sui dati inseriti, ovvero selezionare e visualizzare graficamente i dati che rispondono a determinate caratteristiche (sia di natura descrittiva che spaziale) stabilite dall’utente, al fine di evidenziare solo particolari elementi grafici, creare tematismi, fare analisi statistiche, ecc. La gestione contemporanea di dati di natura così diversa, associabili per la creazione di carte tematiche in relazione agli attributi inseriti, fa dei GIS strumenti di fondamentale importanza quale supporto alle decisioni, allo studio e alla gestione dei processi che coinvolgono il territorio. È infatti possibile compiere analisi quantitative e qualitative sui dati, oltre ad analisi temporali diacroniche su diversi livelli di informazione. Grazie a quest’ultima possibilità, i GIS sono diventati un potente strumento di indagine storica, permettendo di interrelare tra loro fonti storiche diverse e sovrapporre mappe di soglie storiche successive. Le potenzialità che i GIS offrono sono dunque molto superiori rispetto a quelle derivanti dalla semplice consultazione dei documenti; oltre a una consultazione informatizzata della singola fonte, permettono infatti di collegare dati provenienti da fonti diverse, al fine di ottenere informazioni ulteriori, e di inserirli in un contesto spaziale. Come detto precedentemente, i dati che possono essere inseriti nel data- base che sta alla base del sistema informativo sono di natura spaziale e tematica. I dati spaziali permettono di descrivere la posizione, le dimensioni, le forme e le relazioni fra oggetti della realtà archiviati nel data-base e possono essere in formato raster o vettoriale. I dati raster sono immagini, ad esempio riproduzioni digitali di planimetrie, e consentono di registrare la posizione degli elementi in base a una matrice regolare formata da celle dette pixel ( picture elements ) 8 . I dati vettoriali, invece, rappresentano gli elementi della realtà ricondotti ognuno a una primitiva geometrica di riferimento (punti, linee, aree) e inquadrati nello spazio grazie alle coordinate dei punti che identificano le primitive. La scelta del particolare tipo di primitiva varia in relazione all’oggetto da rappresentare e al grado di dettaglio che si vuole ottenere. Ad esempio i punti sono utilizzati per rappresentare l’esatta posizione planimetrica di un elemento oppure oggetti troppo piccoli per essere riprodotti con una dimensione areale; le linee sono impiegate per individuare elementi in cui 8 M igliaccio F ., 2007, p. 80
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