VOL1_Tesi_con copertina

78 3. Il trattamento digitale delle fonti storiche lo sviluppo in una direzione è molto maggiore rispetto all’altra, pur non essendo questa nulla (è ad esempio il caso di strade o corsi d’acqua); i poligoni, e quindi le aree, identificano invece oggetti con uno sviluppo areale definito, come edifici, lotti, regioni amministrative 9 . Questi dati devono essere georeferenziati e inquadrati in un sistema di riferimento geografico univoco. Non si tratta di riproduzioni in scala, ma di elementi espressi in coordinate geografiche assolute e visualizzabili in scala solo in fase di restituzione. A questi dati spaziali sono poi associati dati tematici, ovvero attributi che specificano le caratteristiche del singolo oggetto, ad esempio il nome e il cognome in riferimento a una persona. Si tratta dunque di sistemi complessi in cui fondamentali sono le fasi di progettazione e analisi dei dati a disposizione. Preliminari alla progettazione di un sistema informativo sono lo “studio di fattibilità”, volto a stabilire costi, alternative possibili e priorità nella realizzazione delle varie parti, e la “analisi dei requisiti”, ovvero delle proprietà e delle finalità che il sistema deve avere 10 . La fase progettuale vera e propria si articola in successivi livelli di astrazione, che mirano a scomporre il problema reale rendendolo interpretabile dal calcolatore. È innanzitutto importante una “progettazione concettuale”, ovvero lo studio delle fonti a disposizione e la loro rappresentazione schematica che ne evidenzi l’organizzazione interna, i dati contenuti e le relazioni presenti tra questi dati. Quello che viene così creato è il modello più vicino alla realtà, anche se si tratta di una realtà rielaborata tramite la messa in evidenza del contenuto informativo e delle connessioni logiche presenti tra i dati 11 . A questa fase segue poi quella di “progettazione logica”, che mira a trasformare il modello concettuale, prima elaborato, in uno meno vicino alla realtà e più orientato al calcolo informatico. In questo stadio i dati vengono organizzati 12 in più file o tabelle tra loro relazionate, per consentire l’archiviazione delle informazioni e una loro logica interrogazione. Le possibilità di organizzazione seguono generalmente quattro modelli fondamentali, con grado di complessità crescente e utilizzati in relazione agli usi che del sistema si vogliono fare e alla complessità dei dati e delle relazioni tra loro intercorrenti. La prima struttura, detta “ad albero” o “gerarchica”, prevede la suddivisione di ogni livello di informazione in più rami sottostanti che possono essere a loro volta ramificati. Questo modello esplicita relazioni di “uno a molti” (1:n) senza possibilità di collegamento tra i diversi rami. 9 M igliaccio F., 2007, pp. 176-178 10 M igliaccio F., 2007, p. 214 11 B occoncino M., 2010, pp. 232-233 12 Per i modelli di organizzazione dei dati si è fatto riferimento a M igliaccio F., 2007, pp. 196-211 Fig. 1 Esempio di struttura ad "albero". ( M igliaccio F., 2007 p. 197)

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