VOL1_Tesi_con copertina

92 4. Evoluzione storica della rappresentazione della città di Parma Per quanto attiene invece alla datazione, la carta può essere collocata tra il 1460 e il 1465 sulla base sia di considerazioni espresse da Roberto Almagià 3 , che la considera contemporanea a quella di Brescia del 1471, ma soprattutto per la presenza dei castelli di Torrechiara e Roccabianca costruiti nel 1460 e per la mancanza sia del Castello della Ghiaia (poi trasformato in Rocchetta Farnese e datato dal Da Herba al 1471) sia della parte alta della torre civica, eretta a partire dal 1465 4 . L’opera è quindi collocabile all’interno della tradizione medievale di cui evidenzia i tratti salienti. Si tratta infatti di una raffigurazione in cui la città di Parma è rappresentata al centro del territorio di competenza e in modo sovradimensionato rispetto al contesto, a sottolineare la sua importanza maggiore. L’immagine che di essa ne dà il cartografo è stereotipata e simbolica; la città appare infatti racchiusa all’interno di mura con andamento ovoidale, quasi a voler avvicinarne la forma alla perfezione rappresentata dal cerchio, e non viene riportato tutto il tessuto urbano ma solo gli edifici principali. La mancanza di delineazione del tessuto minuto all’interno dei singoli isolati e la sua sostituzione con spazi bianchi mirano ad evidenziare maggiormente gli edifici principali, sede del potere politico, religioso ed economico. Tra questi edifici si riconoscono la Rocchetta tra Porta Nuova e il torrente, indicata col nome di Cittadella, il Duomo, le chiese di Sant’Uldarico, San Francesco, San Pietro Martire, San Pietro Apostolo, San Michele e la piazza con i palazzi circostanti. Sono inoltre rappresentati gli elementi più caratterizzanti, quali le porte, i ponti, le strade, i corsi d’acqua e gli spazi verdi 5 . Anche nel resto del territorio la rappresentazione rimane molto selettiva andando a delineare solo i centri di potere e di controllo, costituiti da castelli e centri fortificati, mentre gli elementi fisici sono appena accennati. Per quanto riguarda le cromie 6 , la campagna è campita con vari toni di verde cui sono talvolta alternate sfumature brune, la montagna, separata dalla pianura da un fitto filare di alberi, vede l’utilizzo di un tratteggio più fitto ad indicare la presenza di boschi, gli edifici sono indicati con toni tendenti al rosso e al bruno, mentre i corsi d’acqua sono in azzurro. Si può quindi ritenere questa pianta come espressione della tradizione medievale tesa a trasmettere un’idea di città più che a documentare la città reale 7 . Sul finire del XV secolo Parma fu teatro, come le altre città padane, delle Guerre d’Italia, volte a stabilire la supremazia in Europa tra Francia, Spagna e Impero. La conseguenza fu la perdita di importanza da parte della città che pertanto cessò di essere rappresentata nella cartografia del periodo. Fu solo con l’avvento della dinastia farnese, conseguente alla creazione dei ducati di Parma e Piacenza affidati nel 1545 a Pier Luigi Farnese 8 , che la cartografia riprese vigore e importanza. Le produzioni cartografiche di questo periodo erano legate alla volontà della dinastia di rafforzare il proprio potere sia all’interno che al di fuori dei confini dei Ducati. La necessità di consolidamento del governo, derivante soprattutto dal clima di malcontento seguito all’improvvisa creazione dello Stato 9 , fece sì che i primi Farnese si dedicassero principalmente all’architettura militare, dando grande impulso allo sviluppo dei sistemi difensivi che divennero oggetto architettonico in sé, degni quindi di rappresentazione. 3 A lmagià R oberto , Monumentae Italiae Cartographica, Firenze 1929, p. 9 4 Z anlari P., 1985, p. 208 5 M iani U luhogian F., 1984, p. 15 6 Probabilmente la cromia delle campiture visibile oggi risente del restauro del Sanseverini di cui si distinguono in alcuni punti le pennellate caratteristiche dei suoi acquerelli. ( Z anlari P., 1985, p. 208) 7 M iani U luhogian F., 1984, p. 15 8 I Ducati di Parma e Piacenza furono creati nel 1545 da Papa Paolo III (al secolo Alessandro Farnese) per suo figlio Pier Luigi. 9 La creazione dei Ducati per imposizione papale fu mal accettata soprattutto dalla nobiltà locale. Il malcontento portò la nobiltà a tramare una congiura ai danni del duca Pier Luigi che fu ucciso e defenestrato nel 1547 a Piacenza.

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